Juve, Giuntoli-Motta è già una coppia
Il rapporto tra Allegri e Giuntoli, durato una stagione, non è mai sbocciato del tutto e ha finito per logorarsi sul doppio binario delle parole pubbliche (tutti soddisfatti del lavoro del tecnico) e dei silenzi privati (nessun vero discorso sul futuro). Quello tra il direttore dell’area tecnica al quale Elkann ha affidato «il futuro della Juve» e Motta, invece, sembra essere già decollato in piena armonia. In attesa della firma sul contratto triennale (da limare alcuni dettagli dell’accordo, relativi in particolare allo staff), il nuovo allenatore ha già attivato una sinergia pressoché totale con l’uomo che dovrà occuparsi in prima persona anche del mercato. La chiamano «condivisione tecnica», altro non è che una visione comune sul calcio e sulle metodologie di lavoro.
Il mercato per una difesa a quattro
Giuntoli e Motta sembrano essersi in qualche modo trovati: sono bastate un paio di chiacchierate al telefono per definire i primi piani d’azione. A partire dalla direzione che dovrà prendere questo mercato: la Juve, oggi strutturata per giocare con il 3-5-2, dovrà cambiare pelle e trasformarsi in una squadra da difesa a quattro. E dunque 4-2-3-1 o 4-3-3 in prima istanza, poi tutte le altre varianti del cosiddetto "gioco fluido": difensori che sanno impostare e inserirsi, centrocampisti abili nelle due fasi, attaccanti coi piedi da trequartisti ed esterni con l’istinto del gol. «Penso che se un giocatore fa un ruolo solo deve essere un fenomeno - ha spiegato di recente Thiago - altrimenti deve essere capace con l’intelligenza calcistica di saper interpretare vari ruoli». Anche per questo motivo il primo tassello della nuova Signora potrebbe essere proprio quel Calafiori (45-50 milioni di valutazione) che l’allenatore italobrasiliano ha trasformato nel suo laboratorio creativo in un jolly ideale per qualsiasi difesa, innalzando al tempo stesso il livello delle sue prestazioni.