Juve, l'anno che verrà: respirano i conti
La Juve ha chiuso il primo semestre del 2023-24 con una perdita di 95,1 milioni di euro, contro il -29,5 del 31 dicembre 2022, con minori ricavi commerciali e da diritti tv, riducendo soltanto in minima parte l’Indebitamento finanziario. Significa che la dieta economica voluta dalla proprietà ed eseguita da Scanavino, con importanti conseguenze in termini di competitività della squadra e di movimenti limitati sul mercato (le ultime due sessioni sono state a spesa zero), oltre che funzionale a riequilibrare i conti della società si è rivelata salvifica per evitare uno sprofondo rosso. Non va dimenticato, tra l’altro, l’aumento di capitale da 200 milioni coperto e sottoscritto dall’azionista di maggioranza.
Termina l'esilio dalle coppe
A mandare in sofferenza i conti del club è stata soprattutto la mancata partecipazione alle coppe, che tra premi, botteghino, bonus, market pool, marketing e merchandising è stimabile in 150 milioni di introiti perduti. Ecco perché sarà vitale per la Juve il ritorno in grande stile sui palcoscenici che contano: oltre a Serie A e Coppa Italia, infatti, i bianconeri disputeranno la nuova SuperChampions che promette incassi faraonici ma solo per chi avrà la forza di andare avanti, il Mondiale per Club al termine della stagione e la final four di Supercoppa Italiana in Arabia Saudita, prevedendo già di incassare - ancor prima dell’inizio di ciascuna competizione - circa 100 milioni di premi.
Anche simbolicamente la stagione 2024-25 darà nuovo lustro all’immagine del club, macchiata dai processi, dalle penalizzazioni e dalla squalifica imposta dall’Uefa. La Signora tornerà a respirare riducendo i sacrifici, a poter spendere per rinforzare il suo parco giocatori e ad avere un orizzonte internazionale verso il quale tendere. Questione di blasone.