La mediana a due: assetto ideale per Rovella e Guendouzi
L ’ acquisto di Dia è stato decisivo non solo per consentire al Taty di dividere il peso dell’attacco. Baroni, durante l’estate, oscillava tra l’idea del 4-3-3 e del 4-2-3-1. Cataldi, si sapeva, sarebbe andato via e mancava un regista. Anche il trequartista era un rebus. Dele Bashiru da educare, Castrovilli un’incognita. Il senegalese ha consentito al tecnico di puntare con decisione su un centrocampo a due. L’assetto ideale per Guendouzi e Rovella. Il francese giocava nello stesso modo nell’Arsenal di Emery. L’ex Juve è un mediano, corre avanti e indietro per il campo, porta palla, non ha i tempi del play classico. Il più completo è Vecino, lineare e dinamico, geometrico nel modo di interpretare il ruolo. L’uruguaiano e l’ex OM sono di livello internazionale. Rovella ha prospettive azzurre, sinora chiuso solo perché Ricci e Fagioli sono molto più registi e l’Italia di Spalletti si muove con il vertice basso. Oggi la Lazio ha un pacchetto di mediani top. Pedro trequartista è l’altra invenzione di Baroni, bravissimo a lucidare la vecchia guardia di Sarri. «Non mi ha stupito. In quella posizione - osservava il suo amico Fabregas nella notte di Como - può correre molto meno rispetto a quando deve coprire la fascia». Lo spagnolo di fatto ha garantito i colpi persi con Luis Alberto e Felipe. L’eternità dei fuoriclasse.