La mossa: Dia ha risolto il quiz del 10 aiutando Castellanos
I l vero colpo di genio di Fabiani si chiama Boulaye Dia, attaccante senegalese ex Salernitana e Villarreal, bloccato a fine maggio e preso a Ferragosto, quando i fuochi per l’addio di Immobile erano stati smorzati grazie ai diversivi che usano i diesse sul mercato mediatico. L’attesa del ritiro di Auronzo, il tempo di assorbire la pressione e le aspettative legate al possibile erede di una leggenda. La conferma di Castellanos e l’arrivo di Noslin giustificavano l’idea della ricerca di un vice Zaccagni, in realtà eletto capitano e titolarissimo, pieno di alternative in organico (da Pedro allo stesso olandese ex Verona). Anche le esitazioni al tiro del Taty nelle prime amichevoli estive convinsero la società e Baroni che sarebbe stato un azzardo non prendere un altro centravanti al posto di Ciro. Questa Lazio è nata alla terza di campionato, fine agosto, quando il tecnico decise di piazzare Dia accanto a Castellanos per sfidare il Milan all’Olimpico. Due punte vere, squadra super offensiva. Nel secondo tempo di Como, il senegalese ha confermato quanto pesi la sua presenza. Determina, rende concreto e pericoloso l’attacco. Dia ha forza fisica e tecnica. Sa servire gli assist e spaccare le difese con il suo scatto. Taty segna con più facilità quando giocano in tandem, perché gli toglie pressione e gli libera lo spazio davanti. Il modo in cui Boulaye lo ha lanciato verso il 4-1 è il manifesto di una coppia tra le più belle e competitive della Serie A.