Paolo Barelli - Nuoto (FIN)
«Prima di tutto le federazioni sono associazioni private e il Coni è un ente pubblico. Le leggi dello Stato ne disciplinano il ruolo, a prescindere da chi lo ricopra. Altrimenti andremmo incontro a leggi ad personam».
Giuseppe Manfredi - Pallavolo (FIPAV)
«Credo che il presidente Malagò abbia lavorato molto bene in questi suoi precedenti mandati, il suo è stato un grande operato e i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Ci ha sempre sostenuto e lo abbiamo sempre sentito vicino sia come uomo sia come rappresentante massi mo della più importante istituzione sportiva nazionale. È chiaro poi che è nostro dovere attenerci a quelle che sono le leggi dello Stato e in questo momento la legge non consentirebbe di proseguire questo cammino».
Flavio D’Ambrosi - Pugilato (FPI)
«Preferisco non rispondere vista la complessità giuridica della questione che richiede, per la sua disamina approfondita, la giusta sede politico istituzionale».
Paolo Azzi - Scherma (FIS)
«Sì perché una conferma del presidente del Coni passerebbe sempre per la verifica democratica del voto da parte dei rappresentanti di tutti gli organismi sportivi. In ogni caso, considerata l’eccezionalità di un’Olimpiade in Italia, ritengo che una continuità di governance alla vigilia di un evento così importante possa favorirne la buona riuscita».
Sabatino Aracu - Sport Rotellistici (FISR)
«Sono uno dei presidenti più longevi, per cui tutti sanno come la penso sulla questione dei mandati. Dico però che mi piacerebbe che lo sport italiano potesse dare una risposta unitaria, confrontandosi al proprio interno per esprimere una posizione condivisa».
Siro Zanella - Squash (FIGS)
«La legge non la contesto, tutti erano a conoscenza che ci fosse. Ma Malagò ha maturato dei meriti indiscutibili per come ha gestito il Coni in un momento complicato, con tanti cambi di legge e non solo. Se dovessimo guardare ai suoi meriti, credo che una conferma sarebbe più che giustificata».
Angelo Cito - Taekwondo (FITA)
«C’è voluta una pronuncia della Corte Costituzionale affinché si arrivasse al superamento dei limite dei mandati per i presidenti federali tramite una modifica della legge in Parlamento. Ma questo è stato possibile solo perché la Corte ha ravvisato degli aspetti di incostituzionalità della legge in vigore. Diversa è la questione per il superamento del limite dei tre mandati per la presidenza del Coni. In questo caso è il Parlamento a doversi esprimere - di propria iniziativa - per un’eventuale modifica della legge. Non essendo noi a decidere, non intendo prestarmi a inutili strumentalizzazioni di cui, in questo momento, non abbiamo di certo bisogno».
Luciano Rossi - Tiro a Volo (FITAV)
«Le leggi vanno rispettate, ma possono anche essere modificate e migliorate. E mai come in questo caso c’è la necessità che venga riveduta e corretta, perché lo sport italiano vive un periodo di grandi difficoltà e serve una coesione forte che Malagò ha dimostrato di poter mantenere. Abbiamo una credibilità internazionale che va avanti da decenni e se vogliamo mantenerla dovremmo garantire a Malagò di andare avanti».
Riccardo Giubilei - Triathlon (FITRI)
«Sono l’ultimo arrivato, resto però perplesso dalla normativa perché parliamo di un’elezione e non di una nomina. Che il limite venga posto dal Parlamento, che di limiti non ne ha, mi è sempre sembrato curioso. Impedire la candidatura è anomalo, lasciamo che le federazione possano scegliere il loro presidente».