Giuseppe Abbagnale - Canottaggio (FIC)
«Sì, sono d’accordo per due motivi: il primo è che il Coni è un ente pubblico di natura associativa che prevede l’elezione del presidente e non la nomina politica come qualsiasi ente pubblico. Il presidente è espressione dell’intero mondo sportivo e intervenire su di esso per legge significa mortificare la libertà associativa costituzionalmente garantita. Sotto il profilo dell’opportunità, con il rinnovo delle cariche a maggio 2025 e l’inizio delle Olimpiadi a febbraio 2026, chiunque arrivasse si troverebbe in difficoltà a gestire un evento in corsa».
Antonio Rondinone - Cronometristi (FiCR)
«Si, sono favorevole, perché in qualsiasi contesto elettivo non devono esserci limiti ai mandati».
Felice Buglione - Discipline Sportive da Caccia (FIDASC)
«La mia premessa è questa: io non mi ricandido, anche se ho vinto sempre le elezioni con dei plebisciti. A mio parere, i limiti di mandato sono una stupidaggine e ancora più stupidi sono i quorum introdotti, perché in democrazia chi prende più voti viene eletto. Io sono pro Malagò perché mai come in questo momento il Coni avrebbe bisogno di un programma di lungo respiro. Con i limiti si dà solo maggior importanza ai burocrati».
Gianni Petrucci - Basket (FIP)
«C’è una legge, se si potesse meriterebbe una conferma. Malagò conosce lo sport, è un gran lavoratore e ha uno straordinario rapporto con gli atleti».
Franco Chimenti - Golf (FIG)
«Sono sempre stato dell’idea che il presidente del Coni dovesse avere lo stesso trattamento delle federazioni. A suo tempo, avevo invitato Malagò a partecipare al nostro ricorso alla Corte Costituzionale, che poi ci ha dato ragione. Oggi che il successo del nostro presidente e dello sport italiano è sotto gli occhi di tutti, ci siamo resi conto di quanto sia urgente la questione».
Sergio Mignardi - Hockey su Prato (FIH)
«Sì, perché anche se la legge è precisa e non lo consente, sarebbe utile una proroga funzionale a tempo in modo da mantenere l’attuale assetto come garanzia di interesse pubblico nazionale e Internazionale relativamente all’evento Olimpico Milano-Cortina 2026».
Donato Antonio Milano - Kickboxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe e Sambo (FEDERKOMBAT)
«Il limite dei mandati al presidente del Coni rappresenta un’anomalia che va al di là della persona e l’Olimpiade alle porte crea non pochi imbarazzi. Così viene leso il principio della rappresentatività e della democrazia delle federazioni: si può presentare chiunque, ma devono essere le federazioni a decidere. Non si capisce poi perché l’organismo che ci rappresenta, cioè il Coni, debba sottostare a una legge diversa dalla nostra».
Giovanni Copioli - Motociclismo (FMI)
«Sono favorevole alla modifica della disciplina del limite dei mandati per il presidente del Coni, ma non vorrei che, al di là del buon operato di questi mandati e dei risultati conseguiti, diventasse un referendum pro o contro Malagò. Sono favorevole perchè credo che, sulla scia della sentenza della Corte Costituzionale del 2023, vada applicato anche al presidente Coni il principio di proporzionalità che la Consulta ha invocato per le federazioni. Se si ritiene che un presidente uscente abbia un vantaggio competitivo e si vogliano evitare rendite di posizione credo che per lo stesso principio di proporzionalità vada applicato anche al presidente del Coni la misura già individuata per i presidenti federali. Questo, per il Presidente Coni, significherebbe un innalzamento della maggioranza qualificata (2/3 in luogo della maggioranza assoluta oggi prevista)».