"Sinner logorato fisicamente e mentalmente"
Una bufera che non può non avere ripercussioni sul team di Sinner, con lo Us Open alle porte. “Abbiamo preso questa decisione ieri notte - rivela Cahill - in questo momento ci siamo solo io e l’allenatore Vagnozzi con lui agli Us Open e stiamo sostenendo Jannik in questo momento”. Che effetto ha avuto tutto questo su Sinner: “Onestamente è stata una situazione difficile. Tutti quelli che affrontano queste situazioni soffrono davvero. Per me è stato davvero difficile vederlo soffrire così. Probabilmente se non sei un fan di Jannik non noti grandi cambiamenti nel suo modo di giocare degli ultimi mesi, perché comunque giocava abbastanza bene, ma se sei un suo fan te ne accorgi, c’è stato un grande cambiamento nel suo linguaggio del corpo, la sua fisicità in campo, il suo entusiasmo, ha lottato e penso che lo abbia logorato fisicamente e mentalmente. Si è ammalato un paio di volte, si è sentito solo, motivo per cui ha saltato le Olimpiadi. Ci tengo solo a sottolineare che è un ragazzo eccezionale, è incredibilmente professionale, è forse il giovane più professionale con cui abbia mai avuto la possibilità di lavorare. Non farebbe mai nulla intenzionalmente e si trova semplicemente in una situazione incredibilmente sfortunata e la verità per fortuna è venuta fuori. Non è né colpa sua né negligenza, e ora spero che possa lasciarsi tutto questo alle spalle, continuare a giocare e migliorare”.
"Sinner non merita questo"
Sinner cura in modo maniacale ogni aspetto, e pretende lo stesso dal suo team, assicura Cahill: “Fa parte della responsabilità di un atleta assicurarsi che tutti i membri del suo team siano ben istruiti su tutte le regole, siano regole Atp, o regole antidoping, e tutti noi lo siamo, tutti noi partecipiamo a tutte le riunioni degli allenatori. Tutti leggiamo l’elenco aggiornato delle sostanze proibite. Si spera che tutti siano sempre aggiornati su quello che c’è da sapere sull’antidoping. È una lunga lista e non si può sapere tutto, ma anche il buon senso gioca un ruolo importante in tutto questo e quindi Jannik si è assicurato che tutti siano incredibilmente professionali in quello che fanno. Quindi ha fatto tutto il possibile per proteggersi da tutto questo, ma sfortunatamente gli è successo e mi dispiace davvero, perché non merita questo. Quello che ha fatto a Cincinnati è strepitoso, ora proveremo a tirargli su il morale e fargli fare un grande Us Open”.
"Perché non è trapelato nulla prima"
Tutti si chiedono come sia stato possibile non far trapelare nulla fino ad ora: “Non è uscito nulla perché tutti credevamo fosse innocente e non avesse colpa per tutto ciò, e che poi l’Itia avesse fatto le dovute verifiche. Siamo stati tutti ascoltati anche la settimana scorsa, l’udienza era giovedì scorso, Jannik ha giocato il primo game a Cincinnati mercoledì scorso, e poi ha assistito a una chiamata su Zoom durante l’intera udienza con tre membri del panel di Sport Resolutions, e Sinner è rimasto su quella chiamata per 6 ore e mezzo, e poi sono tornati ieri, lunedì, per comunicarci il risultato. Se questa cosa fosse venuta fuori prima non sarebbe stato grandioso, e quindi tutti si sono assicurati che solo le persone interessate sapessero di questo incidente, negli ultimi mesi abbiamo vissuto questa situazione, che è stata impegnativa e difficile. Sicuramente Sinner è stato quello che ha sofferto di più ed ha anche dovuto affrontare tornei di tennis, è stato molto difficile per lui”.