L'arrivo a Roma
Quando è arrivato a Roma dal Benfica non ha trovato una situazione semplice da gestire: "Noi avevamo più di 70 giocatori sotto contratto. La maggior parte di loro non erano giocatori chiave. Non voglio menzionarli tutti, ma tutti ricordano Pastore, N’Zonzi, Santon. Anche altri giocatori come Bianda, Coric e Alessio Riccardi. Molti di questi giocatori che la Roma aveva sotto contratto avevano ingaggi pesanti e non avevano avuto rendimento in campo. Pensavo di non poter semplicemente dare la colpa al passato e dire: 'Tutti questi giocatori non hanno valore. Liberiamocene'. No, dovevo proteggere i beni del club. Quello che cercavamo di fare nella nostra rosa, con prestiti e accordi con altri club, era di trovare le soluzioni migliori per tutti".
Le tante cessioni
Tiago Pinto fa un po' di conti, le cessioni sono state tante e per la maggior parte difficili: "Abbiamo venduto per più di 160 milioni di euro in giocatori e se guardi a chi abbiamo venduto, forse solo Ibanez e Zaniolo giocavano davvero nella nostra squadra perché tutti gli altri giocatori non erano elementi importanti. Erano in prestito o fuori rosa".
L'aneddoto sull'arrivo di Mourinho
I portoghese rivela un aneddoto sull'arrivo di Mourinho a Roma. Dopo l'esonero dal Tottenham, Pinto rivela di aver mandato un messaggio ironico all'agente del tecnico dicendogli di farlo venire a Roma, e lui lo ha girato a José: "Penso che tra il messaggio e l'annuncio siano passati 14 giorni. La notizia ha colto di sorpresa anche la maggior parte dei giornalisti italiani che si occupano di mercato. Se penso alla proprietà e al modo in cui abbiamo messo sotto contratto Mourinho, questo li rappresenta molto bene. Fare le cose velocemente, senza voci e sorprendere tutti".