Inter, Oaktree pronta a subentrare a Zhang: cosa sta accadendo

Una perizia per la quotazione ma il club vale circa 600 milioni di euro: tutti i dettagli dell'operazione
Alessandro F. Giudice

Per capire cosa accadrà a maggio, quando scadrà il prestito Oaktree, occorre partire dalla cascata di società che controlla l’Inter con al vertice un veicolo di Hong Kong (Suning Sport International Limited) contenente solo le quote della scatola sottostante. Quella di Hong Kong ha un capitale di 240mila euro. Sotto questa, tre società dal nome simile con partecipazioni a catena (quella sopra controlla quella sotto). A valle c’è Grand Tower che possiede il 68,5% di FC Internazionale SpA di cui il 31% è in mano a Lion Rock, investitore di Hong Kong dietro cui si schermerebbe (secondo alcuni) la stessa famiglia ZhangGrand Tower è l’emittente delle obbligazioni sottoscritte da Oaktree ma oggetto del pegno a garanzia sono le quote della società al vertice della catena (Great Horizon). Azionando la procedura di escussione, Oaktree rileverà dunque le quote di quest’ultima, acquisendo il controllo dell’intera catena proprietaria. Per farlo, attiverà una società londinese (Glas Trust) che nell’operazione funge da security agent cioè garante. 


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Inter, il documento a Hong Kong

Il documento registrato a Hong Kong, contenente il contratto di pegno, non è nuovo: era stato mostrato un anno fa, in una trasmissione, dal giornalista Marco Barzaghi e non contiene novità. La legge lussemburghese prevede (come quella italiana) che il creditore venga soddisfatto per il valore a lui spettante, non per una somma superiore. Se un debito viene estinto trasferendo la proprietà di un asset, spetta a un perito indipendente accertare se il valore del bene trasferito sia superiore a quello del debito e in tal caso il creditore (Oaktree) dovrà liquidare la differenza. È il meccanismo del cosiddetto “patto marciano” e non comporterà particolari lungaggini. Non è da temere che la procedura si trascini a lungo, tenendo l’Inter in condizioni di incertezza, perché l’escussione del pegno sarà pressoché immediata e solo dopo, in base all’esito della perizia, verranno regolati i rapporti residui tra Oaktree e Zhang senza mettere in discussione il passaggio di proprietà del club. 


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Il valore dell'Inter 

C’è un precedente simile: quando Elliott escusse il pegno a Yonghong Li, lo fece seguendo la medesima procedura prevista dalla legge lussemburghese. Le rivendicazioni successive dell’ex proprietario vennero proposte anni dopo, asserendo che la successiva vendita a RedBird costituisse un parametro di valore superiore al debito originario. In realtà, il valore dell’asset va determinato al momento dell’esercizio del pegno e non successivamente. Forse anche per questo le rivendicazioni di Li non sembra abbiano riscosso grande successo. Nel caso dell’Inter, la natura vincolante che la legge attribuisce alla stima del valutatore espone Zhang a un rischio. Se il valore stimato dell’Inter sarà inferiore ai circa 400 milioni dovuti a Oaktree, rischia di perdere il club a zero senza possibilità di appello. Ogni eventuale eccedenza, invece, gli sarà ovviamente riconosciuta. Ma quanto può valere l’Inter? Prendiamo a riferimento il valore di capitalizzazione della Juventus, unico dato raffrontabile oggettivamente osservabile: 630 milioni. Sommando l’indebitamento finanziario “allargato” della Juve ai debiti non correnti (405,6) risultanti al 30 settembre si ottiene 1,036 miliardi. Se ipotizziamo che l’Inter valga quanto la Juve (benché quest’ultima disponga di una base più ampia di ricavi commerciali, cioè ricorrenti) sottraendo 534 milioni di indebitamento allargato e sommando la cassa raggiungeremmo 602 milioni che lascerebbero Zhang con un buon margine. Bisogna tuttavia considerare le perdite pregresse che un compratore dovrà ripianare per ricostituire il patrimonio (come minimo 120) che potrebbero tuttavia compensarsi coi i finanziamenti erogati dallo stesso Zhang. Tutto però dipenderà quindi dalle stime del valutatore che dovrà anche considerare la qualità di un attivo che ha beneficiato (212 milioni) della rivalutazione del marchio. Insomma, la partita finale per Zhang non pare scontata. 


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Per capire cosa accadrà a maggio, quando scadrà il prestito Oaktree, occorre partire dalla cascata di società che controlla l’Inter con al vertice un veicolo di Hong Kong (Suning Sport International Limited) contenente solo le quote della scatola sottostante. Quella di Hong Kong ha un capitale di 240mila euro. Sotto questa, tre società dal nome simile con partecipazioni a catena (quella sopra controlla quella sotto). A valle c’è Grand Tower che possiede il 68,5% di FC Internazionale SpA di cui il 31% è in mano a Lion Rock, investitore di Hong Kong dietro cui si schermerebbe (secondo alcuni) la stessa famiglia ZhangGrand Tower è l’emittente delle obbligazioni sottoscritte da Oaktree ma oggetto del pegno a garanzia sono le quote della società al vertice della catena (Great Horizon). Azionando la procedura di escussione, Oaktree rileverà dunque le quote di quest’ultima, acquisendo il controllo dell’intera catena proprietaria. Per farlo, attiverà una società londinese (Glas Trust) che nell’operazione funge da security agent cioè garante. 


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