È stata anche un’estate di giocatori che rifiutavano di allenarsi inviando certificati medici.
«Guarda, queste cose non mi piacciono. Ma non voglio dare giudizi morali, non ne ho alcun titolo».
Intanto, l’Inter dopo un’iniziale incertezza, sta andando come un razzo. E’ la favorita per lo scudetto?
«La squadra campione d’Italia lo è sempre».
Il Napoli l’anno scorso ha smentito questa tesi.
«Vero, ma è stato stravolto dalle partenze di Spalletti, del diesse Giuntoli e da un perno della difesa come Kim. L’Inter invece ha tenuto l’intelaiatura e aggiunto quello che serviva per rinforzare la rosa in vista di una stagione zeppa di impegni, tra campionato e Champions League».
Dopo l’Inter?
«Il Napoli. Conosco Antonio e, credetemi, quando c’è Conte di mezzo, niente è scontato. Il Napoli rimarrà in lotta sino alla fine».
Sarà una corsa a due?
«No, la differenza rispetto allo scorso torneo è che quest’anno c’è più concorrenza. Date tempo a Gasperini e l’Atalanta verrà fuori. E il Milan, al momento dall’andamento incerto, è un’ottima squadra».
La Juve dove la collochi?
«Mi piace molto il suo progetto, indica un cambio di mentalità. Non solo vittorie ma anche bel gioco. Thiago Motta è bravissimo e i dirigenti bianconeri sono stati conquistati da ciò che ha fatto a Bologna. Credo che sia stata vincente l’idea della seconda squadra, che poi altri hanno imitato, perché ha consentito di sfornare diversi giovani di valore. E’ la strada giusta. Ripeto, quest’anno l’Inter dovrà vedersela con rivali molto agguerrite».
Alla Roma De Rossi è di fronte a un esame di maturità.
«Daniele mi piace molto, ha idee e personalità. La sua squadra costruisce bene da dietro ma deve crescere parecchio. Ne ha le possibilità. La sfida più grande di De Rossi sarà quella di far coesistere Soulé e Dybala, due campioni».