Le Fée tra De Rossi e Iniesta: "Andrés il mio idolo, darò tutto per Daniele"

Subito una buona prestazione del neo acquisto contro il Latina: "Tanta sfortuna nel Rennes, ora dimostrerò il mio valore"
Roberto Maida

Non è un colosso, ma è dinamico, lucido e sa trattare il pallone. I primi 45 minuti con la maglia della Roma, anzi con la divisa da allenamento, hanno esposto le qualità che hanno spinto il ds Ghisolfi a puntare forte su Enzo Le Fée. Al di là del gol, che è un pezzo di bravura ma va parametrato al livello dell’avversario, Le Fée ha l’aria di un centrocampista completo. Sa impostare, rifinire e a questo punto anche tirare, nonostante un campionato da zero gol nel Rennes. «Ma non è stata la mia migliore stagione - spiega lui uscendo dal campo a Trigoria - purtroppo ho avuto due infortuni gravi che mi hanno frenato. Ora però sono qui e punto a dimostrare tutto il mio valore».

Le Fée: "Sono rimasto sorpreso dall'offerta della Roma"

Proprio per questa ragione, senza ovviamente entrare nella valutazione di 23 milioni che ha imposto l’ex romanista Massara nella trattativa, Le Fée risponde con sincerità: «Sono rimasto sorpreso dell’offerta della Roma». E’ un elemento autocritico che gli fa onore e che non dev’essere confuso con una scarsa fiducia in se stesso: «Conosco le mie qualità e se ho deciso di lasciare la Francia, il mio Paese, è perché sono convinto di poter essere all’altezza di un grande club e di un grande campionato. E’ un privilegio essere qui».


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Le Fée si ispira ad Iniesta: "È un esempio per me"

Resta da capire perché le grandi francesi, a cominciare dal Psg, lo abbiano lasciato espatriare senza intervenire nelle negoziazioni di Ghisolfi. Non è però un problema del giocatore, che a 24 anni sembra di avere le idee chiare. Anche quando indica il modello di riferimento: «Ho sempre detto di ispirarmi ad Iniesta, il migliore di tutti nel mio ruolo». Non è presunzione, è attitudine. In effetti, dal punto di vista fisico e della mobilità i due un po’ si assomigliano. «E’ un esempio per me» specifica. Niente paragoni.

Le Fèe, le richieste di De Rossi

Dei primi giorni è ovviamente contento. Sarebbe grave il contrario: «Mi hanno fatto sentire tutti parte del gruppo, sto iniziando a conoscere i compagni. E’ chiaro che mi servirà del tempo per integrarmi. Anche la condizione atletica naturalmente non può essere ottimale». Cosa gli ha chiesto De Rossi quando è arrivato? «Di toccare molto la palla, di essere un collante tra difesa e centrocampo. E di essere propositivo, guardare sempre avanti sul campo. Ma sono tutte cose che sono abituato a fare quindi non mi preoccupano».

Le Fèe gioca per conquistare visibilità

Il Rennes lo ha liberato dopo una stagione in effetti deludente. Ma nel Lorient, nei tre campionati precedenti, Le Fèe era sempre stato uno dei giovani più interessanti della Ligue 1. E’ lì che Ghisolfi, all’epoca assistente allenatore, lo incontrò e lo apprezzò. Adesso Enzo gioca anche per conquistare visibilità in patria, dopo l’Europeo un po’ così di Deschamps: la Roma può servirgli come catapulta mediatica.


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Non è un colosso, ma è dinamico, lucido e sa trattare il pallone. I primi 45 minuti con la maglia della Roma, anzi con la divisa da allenamento, hanno esposto le qualità che hanno spinto il ds Ghisolfi a puntare forte su Enzo Le Fée. Al di là del gol, che è un pezzo di bravura ma va parametrato al livello dell’avversario, Le Fée ha l’aria di un centrocampista completo. Sa impostare, rifinire e a questo punto anche tirare, nonostante un campionato da zero gol nel Rennes. «Ma non è stata la mia migliore stagione - spiega lui uscendo dal campo a Trigoria - purtroppo ho avuto due infortuni gravi che mi hanno frenato. Ora però sono qui e punto a dimostrare tutto il mio valore».

Le Fée: "Sono rimasto sorpreso dall'offerta della Roma"

Proprio per questa ragione, senza ovviamente entrare nella valutazione di 23 milioni che ha imposto l’ex romanista Massara nella trattativa, Le Fée risponde con sincerità: «Sono rimasto sorpreso dell’offerta della Roma». E’ un elemento autocritico che gli fa onore e che non dev’essere confuso con una scarsa fiducia in se stesso: «Conosco le mie qualità e se ho deciso di lasciare la Francia, il mio Paese, è perché sono convinto di poter essere all’altezza di un grande club e di un grande campionato. E’ un privilegio essere qui».


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