Gol e sacrificio
Premessa: il peso specifico di Kvara nell’economia della squadra, al netto dell’evoluzione tattica, è sempre stato enorme come ha raccontato anche la prima di Verona con l’Hellas. La giornata di una sconfitta tremenda, figlia di un golpe psicologico venuto dal passato, complice l’uscita di scena del rivoluzionario più vivo alla fine del primo tempo. Un riconoscimento indiretto e non troppo gratificante della leadership che poi, dal Bologna in poi, s’è trasformato in un’affermazione piena di gratificazioni: Kvaratskhelia è tornato (padre) a tre giorni da una partita delicatissima e in un amen ha rifinito per Di Lorenzo da dieci raffinato e poi ha raddoppiato. Uno per tutti, assist e gol. E sacrificio, anche con il Parma, in assenza di lampi di genio particolari: mai dimenticare, è la regola nel nuovo Napoli.
Il rinnovo di Kvaratskhelia
Willy Sagnol, il ct della Georgia, ha sorriso al cospetto della trasformazione: «Anche nel Napoli gioca in nuovo ruolo, è più centrale, ma in nazionale lo fa da due anni e mezzo. Kvara è un giocatore che prende decisioni e quelli come lui devono giocare in mezzo. Ecco perché l’ho spostato dalla fascia al centro». Domani vivrà la seconda e ultima partita di Nations contro l’Albania, a Tirana, e poi rientrerà alla base per preparare la trasferta di Cagliari. E a seguire, beh, l’argomento dell’estate: il rinnovo. Ormai sono lontani il Psg, gli 11 milioni a lui e i 210 al Napoli per il pacchetto con Osi, le dichiarazioni del padre e dell’agente. Lontani ma non cancellati: serve un accordo. Servirà una firma fino al 2029 e il gioco sarà fatto. Da dieci (e lode).