La nuova Lazio
Ha voluto spezzare antichi equilibri e poli di potere, dopo i sospetti manifestati sulle fronde interne nei confronti di Sarri. Ha cambiato direzione: tre talenti in fase di sviluppo (Noslin, Tchaouna e Dele-Bashiru), un centravanti (Dia) che un anno fa piaceva anche all’Inter e al Napoli, un terzino sinistro da rilanciare (Nuno Tavares) e una mezzala (Castrovilli) che può diventare uno splendido affare a zero dopo gli infortuni al ginocchio. Intuizioni e scommesse. Obiettivo triplo: ridurre il monte ingaggi; aumentare il valore patrimoniale della rosa (sul solco delle scoperte di Gila e Mandas); provare a offrire un calcio più europeo e muscolare. I modelli, come ha spiegato Fabiani, sono l’Atalanta e il Bayer Leverkusen, che non esprimono però solo un gioco elettrico, ad alta velocità, fatto di chilometri, pressing e sostanza, ma anche trame di qualità, grazie alla ricchezza creativa di De Ketelaere e Wirtz. Gasperini ha deciso di aggiungere Zaniolo e Samardzic al suo 3-4-2-1. Una ragione in più che deve spingere la Lazio a riflettere sulla necessità di consegnare a Baroni un centrocampista di qualità e fantasia, in grado di lanciare Zaccagni, Dia, Tchaouna, Castellanos, Noslin e Isaksen. È il colpo in sospeso che può trasformare questa squadra. Un’opportunità che non deve diventare un rimpianto.