Anche in una storia d’amore che sembra perfetta, ci possono essere increspature. Capita che, mentre nulla emerge in superficie, le cose da sistemare restano sotto traccia. Tuttavia, può sempre accadere che il tappeto si sollevi. Ebbene, la sensazione è che sia successo proprio questo attorno al rinnovo di Lautaro. I segnali, più o meno ufficiali, in queste settimane andavano tutti nella stessa direzione, ovvero che il prolungamento fosse ormai imminente. In sostanza, ogni giorno di gennaio poteva essere quello buono. Il Toro, da parte sua, non ha mai dato tempistiche, ma ha sempre ribadito la sua volontà di restare e di rinnovare. Del resto, era la naturale conseguenza delle sue imprese sul campo (21 centri stagionali) e della sua centralità nell’universo nerazzurro, certificata anche dalla fascia di capitano. Invece, ecco spuntare il procuratore del bomber argentino, Camaño, che, dai microfoni di “Radio Sportiva”, ha provveduto ad agitare le acque, mettendo, almeno a parole, la questione in discussione: «Le idee sono vicine - ha spiegato -. Stiamo lavorando, ma un accordo reale ancora non c’è. Se ci arriviamo, benissimo. Altrimenti, nel calcio tutti sono professionisti…».