UN ESEMPIO PER CAPIRE
Facciamo un esempio pratico basandoci sulla gara di questa sera con l’Albania, che nel ranking è al 66° posto. Una vittoria frutterebbe 3 punti da moltiplicare per 2,5 (è match di qualificazione), quindi per 134 (dato da 200 meno 66, appunto, come il ranking albanese) e per 0,99 (match fra due europee). Totale: 995 punti (arrotondati all’intero). Il pareggio contro la Macedonia ne aveva fruttati 240 (solo un pari e peraltro contro un’avversaria più debole). Le insidie più grosse il ranking le riserva tra la fine di una fase di qualificazione e l’inizio di una fase finale: esatto, le amichevoli. Che paradossalmente, pur se vinte, possono far perdere posizioni.
Prendiamo una sfida tra Italia e San Marino: i 3 punti (scontati) andrebbero moltiplicati per 1 (amichevole), per 50 (il minimo, visto il ranking dei rivali) e per 0,99, fruttando appena 148 punti con un totale da dividere però per una gara in più. E per una Nazionale come la nostra significa abbassare la media. Il ranking, infine, non tiene conto del palmares: è solo una somma di partite. La Figc, forte dei 4 Mondiali, vinti, spinge per modificarlo tutelando così le nazionali titolate.