Il ruolo di Balata
Il candidato dell'opposizione potrebbe essere Mauro Balata, in passato sostenitore di Gravina: il numero uno della Lega B gode di stima a Palazzo Chigi, in particolare da Forza Italia e dalla Lega di Salvini. La posizione di Fratelli d’Italia sposterà la bilancia. L’anima più moderata (e potente) del governo si dice perplessa della gestione di questa crisi politico-sportiva ed è una sfumatura alla quale pare aderire pure il ministro Abodi; quella più oltranzista ha già chiesto la testa del presidente dopo il caso scommesse e insisterà. Tornando a Balata, nelle telefonate di queste ore l’avvocato sardo avrebbe lasciato intendere come non siano maturi i tempi di una discesa in campo, anche se la vicinanza - anche fisica - ad alcuni dirigenti di A resta. La lunga chiacchierata con Lotito durante la finale di Coppa Italia non è passata inosservata. La sensazione è che l'Esecutivo abbia tenuto coperto un altro nome, da tirar fuori al momento giusto.
Marotta e Malagò
Nel frattempo, c’è chi invoca il ritorno dell’equilibratore Abete (oggi pro Gravina) e chi punterebbe sul presidente dell’Inter Marotta, che si dice concentrato sulle cose nerazzurre e con Gravina ha cominciato ad andare molto d’accordo. Resta al momento sullo sfondo Giovanni Malagò. I rumors che lo vedrebbero interessato alla poltrona di Via Allegri, essendo in scadenza al Coni, sono smentiti in queste ore proprio dal diretto interessato. Malagò e Gravina hanno condiviso la battaglia contro la commissione governativa per la vigilanza dei club e giusto la scorsa settimana il presidente Figc ha detto che «è assurdo non riconoscergli un quarto mandato». Basterà ad avere supporto nel momento del bisogno?