Cosa avresti voluto ascoltare?
«Avrei voluto che l’allenatore e i responsabili federali si fossero esposti ammettendo di aver sbagliato. Altro che inseguire colpevoli esterni, basta con la litania degli stranieri che portano via il posto agli italiani. I giovani italiani bravi ci sono e vincono europei e mondiali di categoria. Noi siamo diventati campioni del mondo nel 2006 quando vigeva la stessa legge sugli stranieri e le politiche federali non erano affatto diverse. Perché non dire “ho sbagliato, abbiamo sbagliato”? Ma chi vogliamo prendere in giro? Lascino in pace il Lecce e chi lavora bene. Negli ultimi trent’anni siamo l’unica società del centrosud ad aver portato, con italiani e stranieri, tre titoli nazionali. Un modello realizzato con la condivisone del presidente. Noi coltiviamo l’arte del fare, non l’arte del parlare. Vogliamo affrontare il tema della sostenibilità?».
Stai facendo tutto tu. Tocchiamolo.
«Il monte ingaggi è di 8 milioni e mezzo a patrimonializzazione, inoltre siamo la squadra più giovane d’Italia. E poi crescita del settore giovanile e delle strutture. Facciamo tutto il campionato con otto milioni e mezzo, capisci?».
Il tuo Vlahovic, da solo, ne costa dodici.
«Mi hanno insegnato a non guardare in casa degli altri. Ma io sono per la reciprocità. A Lecce compro stranieri perché non voglio giocare con gli scarti delle grandi squadre».
Gravina ha anticipato le elezioni federali.
«Non do consigli. Vanno però cambiate le regole d’ingaggio. Servirebbero gli Stati generali aperti al pubblico, così si capirebbe chi è in buona fede e chi no. Vuoi un titolo?».
Mi manca giusto questo.
«Urlo di dispiacere».
Credo di riuscire a fare di meglio, Panta