Italia, clamoroso divario di tifosi: i dati
L’Italia ha giocato praticamente quasi sempre in trasferta. Clamoroso il divario all’esordio a Dortmund contro l’Albania, che ha potuto contare su quasi 35mila tifosi (il Signal Iduna Park aveva una capienza di 60mila posti). E se con la Spagna è andata leggermente meglio (meno netto lo squilibrio, comunque sempre a favore degli spagnoli), con la Veltins Arena di Gelsenkirchen ammutolita più dalla prova degli azzurri che dalla sfida sugli spalti, alla Red Bull Arena di Lipsia la differenza è stata netta. I dati della Uefa sui biglietti venduti può dare il senso: non essendo nominativi, il sistema prevede solo la “dichiarazione di tifo” al momento dell’acquisto, ma abbiamo visto (anche nelle partite precedenti) molti tifosi avversari nei settori riservati agli italiani. Ebbene, a Lipsia c’erano 15mila tifosi croati contro meno di 4mila tifosi azzurri, almeno quelli “dichiarati”. Una differenza enorme.
Euro 2024, problema bagarinaggio
Visto il fenomeno così evidente, si è parlato anche di un possibile sistema di “re-sellers” in merito ai biglietti, che pure dovrebbe essere protetto dal sistema Uefa. I biglietti (con tanto di QR Code) vengono inviati direttamente da Nyon sull’app ufficiale sul telefonino dell’utente che ha comprato il biglietto (per registrarsi bisogna fornire anche dati sensibili), così da evitare il “bagarinaggio”. Eppure prima di Spagna-Italia, giravano offerte a 800 euro e voci di bagarinaggio, evidentemente un sistema è stato trovato per aggirare le restrizioni. L’unica speranza è che sabato, a Berlino, il cielo - e non solo - sia azzurro.