Le chiavi
Se davvero la Juve riuscisse a trovare la chiave di volta di queste complicatissime operazioni - nel caso ci vorrebbe ancora tanto tempo - il mercato in entrata potrebbe ritenersi completato. Parliamo infatti di calciatori che fanno praticamente tre ruoli a testa: il centrale mancino ha un passato da terzino sinistro e, secondo alcuni, un futuro da centrocampista già delineato talmente è bravo con i piedi, mentre la mezzala che ha saltato l’Europeo per infortunio è capace di interpretare con la stessa qualità pure i compiti del trequartista e dell’esterno alto nel 4-2-3-1. Torniamo però alla premessa iniziale: senza accordo sulle contropartite, dovrebbero piovere dal cielo soldi che oggi la Juve non ha. Giuntoli ha deciso infatti di investire le prime risorse per colmare altre lacune: il portiere che dovrebbe occuparsi dell’impostazione dal basso (Motta non riteneva Szczesny in grado e ha voluto Di Gregorio) e il mediano-regista che potrebbe dare più qualità e dinamismo alla mediana (Douglas Luiz, giovedì le visite mediche a Las Vegas). Questi acquisti sono costati circa 45 milioni più i cartellini di Barrenechea e Iling-Junior, andati all’Aston Villa nell’incastro Douglas. Mancherebbero poi altri due tasselli altrettanto importanti per favorire la rivoluzione tecnico-tattica già tratteggiata da Thiago: l’acquisto di Khéphren Thuram, visto che Rabiot non intende rinnovare il contratto in scadenza alle cifre proposte dalla Juve (7-7,5 milioni annui), e un esterno d’attacco con caratteristiche spiccatamente offensive alla Greenwood o da jolly in stile Saelemaekers.