Napoli, Osimhen dice no all'Arabia

Il centravanti nigeriano continua ad aspettare il Paris Saint Germain, ma il mercato saudita chiude il 6 settembre
Fabio Mandarini

Victor Osimhen ha rifiutato il trasferimento in Saudi League. Per il momento è andata così: il Napoli ha ricevuto un'offerta per il cartellino di Osi dall'Al-Ahli, uno dei club del Pif, Public Investment Fund, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, compresa tra i 70 e gli 80 milioni di euro, ma Osi ha ringraziato e declinato. In attesa che si sblocchi qualcosa in Europa, e più nella fattispecie a Parigi: il giocatore ha da tempo l'accordo con il Psg, rintanato però da luglio in un silenzio che è un po' strategia e un po' rigidità. Un mutismo divenuto assordante dopo che De Laurentiis ha rifiutato la maxi proposta da 210 milioni di euro per il pacchetto completo comprensivo di Victor e dell'incedibile Kvaratskhelia e soprattutto ha legittimamente stigmatizzato in pubblico il blitz provato dai francesi direttamente con Kvara - sotto contratto con il club azzurro fino al 2027 -, offrendogli un contratto da capogiro da 11 milioni a stagione. Per altro nel bel mezzo della trattativa di rinnovo con Adl. Osimhen, insomma, attende ancora l'Europa, più che altro la Francia: un potenziale traguardo che potrà essere percorribile fino a venerdì, giorno del gong del mercato. Piazza affari d'Arabia, invece, chiuderà il 6 settembre: c'è un po' di tempo in più, eventualmente. Si vedrà.

Osimhen all'ultima curva

Fatto sta che la questione di Osi è arrivata - stancamente - all'ultima curva dell'ultima settimana: non c'è ancora una soluzione, almeno a ieri, nonostante il ds Manna abbia provato a mettere in piedi un'operazione congiunta con il Chelsea, Osimhen-Lukaku. Niente da fare: Victor ha sempre rifiutato l'ipotesi di andare in prestito. Poi, però, c'è stato anche un tentativo parte seconda: affari slegati, paralleli, ma Osi ha continuato a rifiutare. I Blues, tra l'altro, hanno anche inaugurato una politica salariale decisamente meno sfarzosa: tradotto, è stato instituito un salary cap che si scontra nettamente con i parametri d'ingaggio di Victor, uomo da una decina di milioni a stagione fino al 2026 (dopo il rinnovo con il Napoli). L'Arsenal, invece, è stato uno scenario più gradito, ma la storia dopo una serie di approcci non è decollata. Anche se Arteta, il tecnico dei Gunners, ha riaperto una finestra evidenziando la necessità di prendere un attaccante. 


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Osimhen tra Arabia e Psg

E così, insomma, negli ultimi giorni è tornata di moda l'ipotesi Saudi: il Napoli e il giocatore hanno registrato l'offerta ma anche in questo caso la proposta non è stata archiviata come interessante dall'attaccante. Altro giro, altra corsa. In attesa del Psg: mancano quattro giorni alla chiusura del mercato europeo e dunque entro venerdì sarà chiaro se l'esigenza dei francesi di pescare un centravanti dopo l'infortunio di Gonçalo Ramos potrà tradursi in una nuova offerta al Napoli per Osimhen. Sicuramente al ribasso, rispetto agli oltre 100 milioni attesi dal club azzurro considerando il valore della clausola rescissoria (130).


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Victor Osimhen ha rifiutato il trasferimento in Saudi League. Per il momento è andata così: il Napoli ha ricevuto un'offerta per il cartellino di Osi dall'Al-Ahli, uno dei club del Pif, Public Investment Fund, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, compresa tra i 70 e gli 80 milioni di euro, ma Osi ha ringraziato e declinato. In attesa che si sblocchi qualcosa in Europa, e più nella fattispecie a Parigi: il giocatore ha da tempo l'accordo con il Psg, rintanato però da luglio in un silenzio che è un po' strategia e un po' rigidità. Un mutismo divenuto assordante dopo che De Laurentiis ha rifiutato la maxi proposta da 210 milioni di euro per il pacchetto completo comprensivo di Victor e dell'incedibile Kvaratskhelia e soprattutto ha legittimamente stigmatizzato in pubblico il blitz provato dai francesi direttamente con Kvara - sotto contratto con il club azzurro fino al 2027 -, offrendogli un contratto da capogiro da 11 milioni a stagione. Per altro nel bel mezzo della trattativa di rinnovo con Adl. Osimhen, insomma, attende ancora l'Europa, più che altro la Francia: un potenziale traguardo che potrà essere percorribile fino a venerdì, giorno del gong del mercato. Piazza affari d'Arabia, invece, chiuderà il 6 settembre: c'è un po' di tempo in più, eventualmente. Si vedrà.

Osimhen all'ultima curva

Fatto sta che la questione di Osi è arrivata - stancamente - all'ultima curva dell'ultima settimana: non c'è ancora una soluzione, almeno a ieri, nonostante il ds Manna abbia provato a mettere in piedi un'operazione congiunta con il Chelsea, Osimhen-Lukaku. Niente da fare: Victor ha sempre rifiutato l'ipotesi di andare in prestito. Poi, però, c'è stato anche un tentativo parte seconda: affari slegati, paralleli, ma Osi ha continuato a rifiutare. I Blues, tra l'altro, hanno anche inaugurato una politica salariale decisamente meno sfarzosa: tradotto, è stato instituito un salary cap che si scontra nettamente con i parametri d'ingaggio di Victor, uomo da una decina di milioni a stagione fino al 2026 (dopo il rinnovo con il Napoli). L'Arsenal, invece, è stato uno scenario più gradito, ma la storia dopo una serie di approcci non è decollata. Anche se Arteta, il tecnico dei Gunners, ha riaperto una finestra evidenziando la necessità di prendere un attaccante. 


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