Chi si attendeva novità è rimasto deluso, per l'ennesima volta. Perché la situazione che ritrae Teun Koopmeiners assomiglia tanto a un'opera teatrale di Samuel Beckett, quell'Aspettando Godot che era stata utilizzata dall'avvocato Gianni Agnelli per dipingere Alessandro Del Piero dopo l'infortuno al crociato che lo tolse per diversi mesi dall'orbita Juventus. Parliamo del principio di millennio, mentre nel 2024 Koop nel raggio c'è, eccome, da fine febbraio.
Koopmeiners, i primi contatti
Dai primi contatti per portarlo in bianconero, con la sua agenzia, Wasserman, quasi un ministero per come lavora e in quanti ci lavorano. L'agente di riferimento è però Bart Baving, arrivato a Bergamo qualche giorno prima della sfuriata di Gasperini che, di fatto, denunciava il problema. Dichiarazioni a orologeria, otto giorni prima della finale di Supercoppa Europea di Varsavia contro il Real Madrid. «È andata benissimo fino alla settimana scorsa, poi Koopmeiners ha deciso di andare alla Juventus con cui ha già un accordo. Si sente stressato e ha deciso di non allenarsi più con noi. Con questo atteggiamento non sei utile né alla tua squadra, inteso come i compagni, ma nemmeno alla società». Per capire la situazione nella sua interezza, bisogna fare un passo indietro a un anno prima, quando il 17 agosto era arrivata una proposta da parte del Napoli di 47 milioni di euro. L'Atalanta era indecisa sul da farsi, quasi traballante, mentre l'olandese avrebbe voluto giocare la Champions, con un ingaggio (molto) migliore, intorno ai 3,5 milioni. Lì i nerazzurri hanno optato per tenerlo, facendo una grande scelta considerata la vittoria dell'Europa League, migliorandone l'ingaggio. Aprendo però a una cessione un anno dopo in caso di offerta di alto livello per lo status del giocatore.