Pagina 0 | Roma, Ünder cessione possibile. Necessari altri introiti

ROMA - La conferma dello status da Champions League non basta da sola a scongiurare la partenza dei giocatori. Perché la Roma, come quasi tutte le società del mondo, vive di plusvalenze e di investimenti continui. Quindi un calciatore come Cengiz Ünder, quando verrà a capo del doppio infortunio che lo sta frenando, sarà comunque un indiziato alla cessione l’estate prossima, naturalmente in caso di offerta che i manager riterranno congrua. Ma questo di per sé è considerato sopportabile, in quanto strutturale.

L’eventuale fallimento tecnico, che si concretizzerebbe nella retrocessione in Euroleague o peggio, genererebbe la necessità di aumentare gli introiti attraverso il trading, cioè la vendita dei calciatori. Inoltre, sarebbe obbligatorio ridimensionare gli stipendi, meccanismo che complica eventuali arrivi di primo piano. Giocatori come Manolas, che ha una clausola di rescissione da 36 milioni, tornerebbero in discussione. Ma anche Dzeko, il calciatore più pagato della rosa, potrebbe diventare un lusso di cui la società non intende farsi carico: tra fisso e bonus guadagna circa 6 milioni a stagione. In questo discorso, salvo offerte impossibili da rifiutare, non verrebbe comunque calcolata la perdita di Nicolò Zaniolo, che anzi a fine stagione rinnoverà comunque il contratto fino al 2024 con ingaggio quintuplicato. Zaniolo sarà il simbolo della Roma giovane e italiana che verrà.


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I CONTI DEL CLUB - Exploit, non normalità. La stagione finanziaria conclusa il 30 giugno 2018 è stata straordinaria, in ogni senso. La conquista della Champions attraverso il campionato (terzo posto) e la contestuale semifinale contro il Liverpool hanno garantito il record storico di fatturato: 251 milioni di euro. Ma l’azienda resta appesa a un equilibrio sottile essendo ancora molto indebitata e soprattutto in perdita ogni anno. E’ intuitivo dunque che la partecipazione al torneo dei grandi sia decisivo per le strategie tecniche: senza la Champions League i ricavi diminuiranno di circa un terzo e i costi (alias ingaggi dei calciatori) dovranno procedere nella stessa direzione, che prevede robusti tagli. Nel frattempo ovviamente la Roma sta lavorando in ogni settore dell’azienda, al di là dell’evoluzione del progetto stadio, per aumentare ancora i ricavi fissi, quelli cioè svincolati dai risultati sportivi. Ma ancora la strada da fare è enorme nella rincorsa ai grandi brand internazionali: anche per questo il direttore commerciale Calvo ha chiamato a supportarlo il manager Silvio Vigato, ex Juventus, che si occuperà proprio del campo “revenues”, cioè i ricavi. Nonostante i grandi risultati del 2018, la Roma è soltanto al dodicesimo posto tra le sedici qualificate agli ottavi di Champions: la classifica dei fatturati è guidata dal Real Madrid che ha registrato 743 milioni di ricavi. Il lato positivo? Il Porto, il prossimo avversario, è molto più indietro della Roma: 106 milioni.


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