In provincia si tocca con mano l’empatia della gente?
«Si vivono diversamente le tensioni e si ha più tempo per riflettere».
Riforme ineludibili, sovrastato com’è il nostro movimento da debiti e incapace di rigenerarsi, e addirittura per due volte senza Mondiali. Cosa fare?
«Le riforme sono improcrastinabili. Ma occorre avere visione di sistema. Le Assemblee ridotte a rissose riunioni condominiali nuocciono a tutti».
ll presidente Gravina ha avanzato una proposta di riformulazione dei campionati, dicendosi pronto a imporre l’obbligo d’intesa. E’ la giusta direzione?
«Credo che il numero di squadre vada inevitabilmente ridotto per garantire sostenibilità. Ma non così drasticamente. Il nostro è pur sempre il calcio del campanile che adoriamo e va salvaguardato assolutamente».
Cosa pensa dei nuovi format che penalizzerebbero la C che da 60 squadre passerebbe a un girone unico ridotto a un terzo col semiprofessionismo?
«Una riduzione poco conciliabile con l’attuale realtà. Non basterà il semiprofessionismo a compensarla».
Però è evidente che 100 club prof il sistema non li regge, non c’è la forza economica per sostenerli anche con una nuova ripartizione delle risorse dei diritti tv che i grandi club, peraltro, non hanno nessuna intenzione di avallare. O no?
«Il problema delle risorse è fondamentale. Ma anche l’utilizzo che se ne fa diventa dirimente. Altrimenti non basteranno mai, anche se dovessimo ridurre di molto le società professionistiche».
E la Lega di B del presidente Balata si lamenta per il turnover che ogni anno deve subire. Cosa ne pensa?
«Un altro problema da affrontare. Tutto deve tenersi insieme».
Le nuove tecnologie, e in particolare l’utilizzo del VAR, hanno accresciuto le polemiche. Il presidente della Salernitana si è spinto a chiedere arbitri fuori dall’ordinamento federale. È la soluzione?
«Abbiamo sempre avuto arbitri bravissimi ma molto protagonisti in campo. E’ abbastanza evidente come il VAR sottragga loro qualcosa anche se ormai è imprescindibile. La proposta del presidente Danilo Iervolino non è nuova e meriterebbe quanto meno un approfondimento se non proprio una sperimentazione. Quello che si deve migliorare è l’attenzione al rispetto del gioco. Nell’ultima partita dell’Avellino il mio giocatore Sgarbi ha subito 15 falli senza che ciò abbia portato una pur minima sanzione. Il calcio va protetto».