Se Milan e Juve sono queste - e per quel che s’è visto da fine ottobre a oggi sospetto che non possano fare molto di più - il perennemente afono Inzaghi può dormire sonni tranquilli (e non escludo che riesca a far festa addirittura a fine marzo). La sua Inter, oltre a cambi più numerosi e qualitativi, ha una determinazione nella ricerca della vittoria che le avversarie non esprimono più da tempo: solo nei primi due mesi lo stesso Milan e il Napoli al completo avevano mostrato altrettanta “insistenza”.
Della sfida del Meazza conservo davvero poche cose: la personalità di Tonali, che ha vinto il confronto diretto con Locatelli; i ripetuti segnali di usura di Ibra, fuori dopo 28 minuti; la bella prova di Rugani, che mi ha sorpreso per precisione e scelta dei tempi; qualche raffinatezza di Dybala; il secondo tempo di Chiellini e purtroppo il ricordo, ripresentatosi nella mia testa a più riprese, di un recentissimo 0-0, quello tra Atalanta e Inter, tutto un altro film, altra musica. In classifica il Milan (18 punti nelle ultime 12 giornate contro i 27 della Juve) è stato raggiunto e superato dal Napoli (il vantaggio gli deriva dal confronto diretto); Napoli che sta assumendo le sembianze di quello vero e che può prendersela anche con se stesso per i punti lasciati al Maradona a Empoli e Spezia.
Il panettone (e) Motta
Motta che rischia di non mangiare il panettone è di per sé un curioso paradosso: prima di Napoli il tecnico era già segato (il ds Pecini aveva cercato Giampaolo, Maran, Zenga e forse anche Nicola): lo salvarono la vittoria su Spalletti e una clausola secondo la quale lo Spezia avrebbe dovuto versare mezzo milione in caso di esonero prima del 31 dicembre. Calcio burlone: nelle ultime 5 partite Thiago Motta ha raccolto 12 punti. Prossimo step, la colomba pasquale.
La stretta al protocollo
La notizia è che ieri, in Premier, il Burnley è tornato in campo, per di più pareggiando in trasferta con l’Arsenal: ultima in classifica, la squadra di Sean Dyche ha disputato la diciottesima partita di campionato, mentre il leader Man City è già alla 23ª. L’altra notizia è che, grazie al nuovo protocollo della federcalcio, si sono giocati tutti e dieci gli incontri della ventitreesima di A. La qualità? In situazioni drammatiche come l’attuale contano il quanto e il perché, più che il come: ne sanno qualcosa Venezia, Salernitana e Atalanta, decimate dalle positività. La curiosità è che a 64 anni - li compie dopodomani: auguri - Gasperini ha finalmente impostato una partita di contenimento: a un certo punto in campo aveva 7 difensori sui 10 di movimento.
Balotelli a Italia’s Got Talent
Il trentunenne Mario Balotelli partecipa allo stage non retribuito della Nazionale di Mancini. Tra i presenti nel Laboratorio di Coverciano figurano anche gli oriundi Joao Pedro e Luiz Felipe. Il bando prevedeva 35 posti: avendo trovato in Serie A soltanto 33 calciatori nati in Italia, il commissario ha deciso di aprire ai due brasiliani con le carte in regola. Chi, come me, protesta da sempre contro la moltiplicazione in azzurro dei naturalizzati trascura volutamente i possibili effetti di una nuova esclusione dai Mondiali più assurdi e corrotti della storia. Mi dicono che alcuni federali siano impegnati a trovare documenti in grado di autorizzare l’“oriundizzazione” di de Bruyne, Lewandowski e Salah. Per necessità ballano gli orsi. W l’Italia’s Got Talent.
Gianni, domani...
Domattina a Padova si celebreranno i funerali di Gianni Di Marzio: il Napoli l’ha ricordato con la fascia al braccio e un minuto di raccoglimento. A Tucci e Gianluca ripeto che chi l’ha conosciuto, ogni volta che penserà a lui, sorriderà della sua trasparente dolcezza.