ROMA- Nel vasto universo pallavolistico romano, c’è un gruppo di ragazze che fanno della passione e della grinta le loro armi vincenti. Sono le Panthers del Volleyrò Casal de’ Pazzi. Riccardo Gabrielli, storico dirigente della società, ci racconta i segreti della sua squadra.
Come sono nate le Panthers?
« Tutto nasce circa quattro anni fa: una delle tante squadre promozionali del Volleyrò, la Under 13, iniziò il suo cammino nel mondo della pallavolo e subito, sotto la guida di Lorenzo Pintus, dimostrò di essere tra le migliori società romane ».
Il nome Panthers da cosa deriva?
« Immediatamente facemmo della grande grinta e della voglia di non arrendersi mai le nostre armi vincenti. Da lì il nome Panthers, le Pantere, e il motto “Sempre unite mai domate”. L’anno successivo ci fu il cambiamento, con il nuovo allenatore, ma al direttore tecnico Pintus venne una fantastica idea: quella di attribuire un nome di animale a tutte le squadre promozionali, trasformando così la palestra in una giungla. Fu tanto l’entusiasmo che fu anche creato un gruppo su Facebook, chiamato per l’appunto Volleyrò Jungle ».
Quali risultati hanno ottenuto le Panthers nei loro campionati?
« Le stagioni agonistiche delle Panthers sono state tutte caratterizzate da ottimi risultati, con la qualificazione sempre tra le prime del torneo promozionale, a cui partecipano più di cento squadre. Per questo motivo sono state sempre un punto di riferimento per tutte le altre squadre promozionali, ma non solo per i risultati agonistici ».
Cosa intendi?
« Si è creato un vero e proprio “stile Panthers”, che significava andare in divisa e con i tecnici a spasso nei centri commerciali, o a mangiare insieme, o passeggiare nei parchi, attraendo la curiosità dei passanti prima delle partite importanti, per esempio. L’amore per questa squadra ha fatto sì che molte ragazze che avrebbero potuto aspirare a giocare in altre squadre, anche di più alto livello, sono invece rimaste da noi e anzi, se qualcuna lo ha fatto è rientrata subito o è rimasta sempre affezionata alla squadra, come del resto anche gli allenatori che si sono succeduti negli anni ».
Nel corso degli anni le Panthers non si sono distinte soltanto per i risultati sul campo…
« Esatto, le Panthers sono state anche un esempio di amore per tutto quello che le circonda: da non dimenticare il gesto di giocare in un mini torneo contro la società Volley Labico: da circa un mese, infatti, era scomparso improvvisamente il presidente, che le ragazze avevano avuto l’opportunità di conoscere per la sua grande passione, e hanno donato una targa alla famiglia e alla società, tuttora in bella mostra nella sede del Labico. In occasione della World League Femminile del 2014, poi, sono state eccezionali: sono state nelle varie zone balneari del Lazio per informare, spiegare e invitare le persone ad assistere alle partite del Mondiale, con tanto di striscioni, per non parlare della partecipazione ai Mondiali come hostess per i piani del Palalottomatica, oppure per raccogliere i palloni intorno al campo durante le partite ».
Oltre alla grinta e alla passione, quali sono gli altri elementi che caratterizzano la filosofia societaria?
« Con la partecipazione a vari tornei nazionali, le Panthers si sono fatte conoscere per la sportività e cortesia nei confronti delle avversarie, stringendo anche grandi amicizie personali con altre squadre come quelle con le ragazze di Offida ».
Cosa significa far parte della famiglia del Volleyrò Casal de’ Pazzi, la società più vincente a livello giovanile degli ultimi anni?
« È un grande onore e un immenso privilegio. Per gli allenamenti si sono fatte stampare le magliette personalizzate con la scritta “Io sono del Volleyrò Campione d’Italia”, perché sono proprio loro le prime tifose delle loro bravissime compagne ».
Le Panthers si distinguono anche per le tante manifestazione a carattere sociale.
« È vero, un’altra attività delle Panthers è stata quella delle esibizioni, giocando alcuni set insegnando alle bambine i fondamentali dello sport, o arbitrando le partite. Una delle cose fantastiche delle Panthers è stata la rinuncia al fatidico uovo di Pasqua, per mettere insieme i soldi e dare l’opportunità di giocare a pallavolo a ragazzi meno fortunati. In quel periodo era forte l’attenzione alla guerra in Ucraina e allora, tramite un collegamento con una persona del posto, le ragazze hanno fatto arrivare palloni con una pompa e un fischietto a una scuola sprovvista. I ragazzi hanno risposto con delle foto e con un lenzuolo con la scritta VOLLEYRO’ PANTHERS. Davvero una bella esperienza. A giugno era in programma anche una visita all’Ospedale Gemelli nel reparto pediatrico, ma è stata rinviata a questo Natale o Carnevale ».
Qual è la realtà attuale delle Panthers?
« Ora le Panthers, per una questione di età, si sono divise, con l’inserimento di alcune ragazze nuove che hanno subito amato lo “stile Panthers”; parteciperanno ai campionati Under 16 e 18 e terza divisione. Si allenano nella stessa palestra, negli stessi orari, giocano alcune partite insieme e già è in programma la partecipazione a un torneo internazionale, invitate dalle loro amiche di Offida. E poi stanno programmando chissà che cosa, queste Panthers. Non solo scudetti ma anche amore, nel tipico spirito che ci accomuna tutti in vista del Natale ».