LATINA – Una montagna. Il nuovo centrale della Top Volley Latina è Arthur Szwarc, centrale di 209 centimetri per 99 kg, un rinforzo importante per la formazione di coach Lorenzo Tubertini. Nato a Toronto, in Ontario, il 30 marzo del 1995, il ventiquattrenne canadese fa parte della squadra Nazionale e arriva dal club francese dell’Arago de Sète in Ligue A. Il centrale si aggiunge ai già ufficializzati Domenico Cavaccini, il nuovo libero, e allo schiacciatore tedesco Moritz Karlitzek, a questi si aggiunge ovviamente anche centrale Andrea Rossi, di proprietà della Top Volley.
LE PAROLE DI ARTHUR SZWARC-
« La prima cosa che penso quando sento parlare del campionato italiano è che è il migliore di tutti, la Superlega italiana è una delle più impegnative che può spingere un giocatore a fare il possibile per crescere. La Superlega ha giocatori di un livello talmente alto che sarà porterà le sfide a livelli sempre altissimi, ho visto molte partite e mi sono reso conto che la battuta è molto incisiva e questo mi piace. Non vedo l’ora di iniziare, sono curioso e allo stesso tempo mi sento molto felice per questa mia nuova avventura”. Poi Arthur Szwarc si racconta, prova a descriversi dopo la sua avventura in Francia. “Mi piace lavorare molto e sono molto competitivo, non vedo l’ora di toccare il campo, questa è la cosa che più mi spinge nella mia vita da atleta, se serve sono anche presente in difesa e mi piace quando il gioco si fa duro. Voglio mettere a disposizione della squadra le mie doti di battitore, magari con questa spinta, una volta centrata la salvezza potremo anche guardare un po’ più in alto, ma chissà, questo sarà il campo a dircelo ».
Szwarc poi parla della sua nuova squadra.
« Devo essere sincero, ho scoperto da poco la squadra di Latina e ho visto che nell’ultimo campionato ha centrato il suo obiettivo facendo anche abbastanza bene, io vorrei dare una ulteriore spinta lavorando insieme ai miei nuovi compagni – ha aggiunto il centrale – un’altra cosa che mi piace molto è la posizione, un posto con un clima mite, spesso con il bel tempo e proprio sulla costa, non vedo l’ora di vivere pienamente la città ».