Paralimpiadi, l'Italia cede al Brasile, addio semifinale

Le ragazze di Amauri Ribeiro vincono il primo set poi devono arrendersi dinanzi alle più esperte ragazze carioca che si sono imposte per 3-1 (23-25, 25-17, 25-16, 25-21)
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TOKYO (GIAPPONE)- Le azzurre del Sitting Volley non sono riuscite a compiere l’impresa nell’ultima giornata della fase a gironi del torneo paralimpico di Tokyo 2020. Le ragazze di Amauri Ribeiro sono state sconfitte 3-1 (23-25, 25-17, 25-16, 25-21) dal Brasile, dovendo praticamente dire addio al sogno di qualificarsi alle semifinali per le medaglie.
In classifica l’Italia si trova con una 1 vittoria, 2 sconfitte e un quoziente set (5v-6p), situazione in base alla quale al Canada basterà vincere 1 set contro il Giappone per accedere alle semifinali.
Le azzurre, invece, quasi sicuramente venerdì 3 settembre disputeranno la finale 5°-6° posto contro la perdente del match tra USA e Russia (RPC).

Oggi l’Italia è scesa in campo sapendo che solo un 3-0 o un 3-1 le avrebbe dato la certezza di un posto in semifinale e l’inizio è stato beneaugurante. Aringhieri e compagne, infatti, hanno strappato alle avversarie il primo set con una bella rimonta finale. Nella seconda frazione il copione è cambiato, le brasiliane hanno messo in difficoltà le azzurre con la battuta e non c’è stato più modo di recuperare.
Nel terzo parziale sono state ancora le sudamericane a comandare il gioco e la nazionale tricolore ha dovuto subire. Il quarto set ha visto un’Italia più combattiva, nonostante lo svantaggio, Bellandi hanno tentato più volte di recuperare, ma il Brasile ha chiuso il match 3-1.
Come formazione iniziale il ct tricolore ha schierato Ceccatelli, Bellandi, Bosio, Pedrelli, Aringhieri, Battaglia e libero Biasi.
Buono l’avvio delle azzurre, dopo una fase d’equilibrio infatti le ragazze di Amauri Ribeiro hanno dato vita a lungo break (15-11). La risposta del Brasile non è tardata ad arrivare, il contro-parziale ha capovolto la situazione e l’Italia si è trovata sotto (17-20). Nel finale Bellandi e compagne sono rimaste lucide e, dopo essersi trovate sotto (21-23), hanno cambiato marcia nel finale (25-23).
Nel secondo set è stata la formazione verdeoro a prendere in mano il pallino del gioco (8-4). La ricezione azzurra ha subito la battuta delle avversarie, mentre al contrario il servizio italiano non ha funzionato a dovere (17-25).
Simile l’andamento della terza frazione, l’Italia ha commesso diversi errori, permettendo alle avversarie di guadagnare un buon vantaggio (10-17). La nazionale tricolore non è mai riuscita a trovare il suo ritmo ritmo e il set si è chiuso velocemente (16-25).
Nel quarto parziale si è vista un’Italia più combattiva, sotto (11-16) le azzurre ce l’hanno messa tutta per rientrare e con determinazione hanno accorciato fin sul (17-20). Le fasi finali, però, sono state gestite con sicurezza dalle brasiliane, che si sono imposte con il punteggio di (21-25).

I PROTAGONISTI-

Amauri Ribeiro (Allenatore Italia)- « Come contro il Canada non siamo riusciti a trasportare in partita il lavoro fatto in allenamento. Questo è il segnale che ci manca ancora esperienza di gioco, mentre oggi abbiamo affrontato una squadra che ha già disputato due Paralimpiadi. È una mancanza che si fa sentire davvero tanto, perché quando ci alleniamo siamo una squadra diversa. Abbiamo avuto molti alti e bassi, ogni volta che guadagnavamo un buon vantaggio, dando l’impressione di avere il controllo del set, poi arrivavano subito dei passaggi a vuoto e tornavamo indietro. Dobbiamo ancora lavorare tanto per crescere e raggiungere il livello delle formazioni che sono abituate a disputare queste grandi manifestazioni. Sono convinto che questa esperienza lascerà alle ragazze tante cose positive e nuove informazioni per poter proseguire il nostro percorso di crescita ».

Giulia Aringhieri (Italia)-« Così a caldo è difficile fare un’analisi obbiettiva, noi abbiamo dato tutto, ma non è bastato. Certamente potevamo fare meglio in diversi fondamentali, tra cui la battuta. Già essere qui alle Paralimpiadi per noi era un grande traguardo, però una volta a Tokyo volevamo provare ad andare ancora oltre. Sicuramente si sonno fatti sentire: la tensione per il debutto in una manifestazione così importante, la mancanza d’esperienza e anche il fatto non aver potuto giocare tutta la scorsa stagione ».


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