ROMA - Un fiume in piena il capitano della nazionale di sitting volley Alessandra Vitale che ieri si è raccontata senza freni ai 500 creativi del Premio Fabula, decima edizione del Festival della scrittura dei ragazzi in programma a Bellizzi (Salerno) fino a venerdì 6 settembre. “Fare il capitano è veramente difficile - ha esordito - Vuol dire essere un po’ la mamma di tutta la squadra”. I ragazzi vanno subito al sodo e le chiedono della sua nuova vita. “All’inizio amputare la gamba non è stato semplice...Avevo 40 anni e ho dovuto rivoluzionare la mia vita. La prima cosa che mio figlio mi ha detto quando sono tornata a casa è stata: “mamma dov’è l’altra pantofola?”. Non mi fermerò, ho tanti desideri e anche voi accumunate tani: più ne hai più ne realizzi e più sei contento. Il messaggio che vi porto è che la vita continua, anche in modo brillante. Ripeto sempre: non ci fermiamo mai avanti alle difficoltà. Basta guardare le cose da un altro punto di vista. Una soluzione c’è sempre. Io continuo a pensare positivo nonostante quello che mi è capitato. La mia realizzazione massima? La medaglia alle para Olimpiadi. Ps. Si, sono capitano anche a casa”.