Le prime due partite vittoriose ci hanno fatto capire che l’Italia c’è ed è pronta a fare la sua parte in un Campionato del Mondo dalla formula quantomeno particolare, in cui parte da Campione d’Europa, ma sulla carta non proprio candidata al podio, che sogna dopo 24 anni. L’ultima volta che lo ha fatto si è messa la medaglia d’oro al collo e il suo attuale tecnico, Ferdinando De Giorgi, stava ancora in campo a suggerire gli attaccanti tricolori con le sue mani fatate da regista.
E’ l’Italia dei 12 esordienti, questa che ha iniziato con il giusto piglio e un sano entusiasmo il Mondiale da Lubiana. Dopo aver battuto nettamente Canada e Turchia, Giannelli e compagni affrontano la Cina (ore 21.15 diretta tv su RaiTre e SkyaSportArena) con l’intento di concedere il tris e chiudere la prima fase del torneo iridato come migliore del lotto al di fuori dei due paesi organizzatori che per un regolamento inedito sono stati inseriti nelle migliori posizioni del tabellone. Solo Simone Anzani, (unico trentenne della squadra) e Simone Giannelli, giovane capitano del gruppo, hanno già giocato il torneo più importante dopo i Giochi Olimpici, quello che ha reso leggenda i fenomeni della pallavolo azzurra che di Mondiali ne hanno vinti 3 consecutivi: nel 1990 a Rio de Janeiro, nel 1994 ad Atene e, come già citato nel 1998 a Tokyo. Ben 6 degli esordienti che stanno indossando la maglia con il tricolore sul petto, che quando il loro ct alzava la Coppa Mondiale non erano ancora nati, 5 stavano appena muovendo i primi passi, soltanto 3 andavano a scuola o stavano per cominciare a farlo. Il lavoro di De Giorgi è stato sin qui pregevole, se si pensa quel che è riuscito a fare nel giro di poco più di dodici mesi. La sua avventura da ct è iniziata mentre l’Italia di Blengini (il suo predecessore) era impegnata alle Olimpiadi, e il suo primo esame è stato l’Europei vinto in maniera perentoria costruendo un sestetto che per 5 elementi su 7, libero compreso, è lo stesso che sta giocando e vincendo nella rassegna iridata in corso. Confermati il capitano Giannelli (classe 1996) in regia, la coppia di martelli che tutti ci invidiano Lavia (1999) e Michieletto (2001), il centrale Galassi (1997) e il libero dei campioni tricolori di Civitanova Balaso (1995). Le novità, di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi nei giorni scorsi sono due venticinquenni: l’opposto Romanò e il centrale Russo, due ragazzi di oltre 2 metri dalle storie veramente diverse. Il bomber esploso dopo tanta serie A2 nella finale che portò il titolo europeo e che si è guadagnato il posto da titolare per il gran numero di palloni messi a terra; il secondo un gigante di Sicilia, svezzato nel Club Italia che nelle ultime stagioni ha fatto i conti con la malasorte, che lo scorso anno sotto forma di rottura del tendine di Achille gli ha tolto le Olimpiadi e il trionfo continentale. Alle loro spalle ci sono oltre al “giovane veterano” Anzani (1992), il regista Sbertoli (1998), l’opposto Pinali (1997), l’altissimo centrale Mosca (2000), i martelli Bottolo (2000) e Recine (1999), per finire con il libero Scanferla (1998). Un’altra squadra in grado di dire la sua a livello assoluto. Tanti esordienti che sono il presente ed il futuro dell’Italvolley.