Sarà in streaming dal prossimo 25 maggio (due episodi, poi uno ogni lunedì, fino alla decima puntata) Snowpiercer, la serie tratta dal film del premio Oscar Bong Joon-ho (Parasite) a sua volta ispirato alla graphic novel francese Le Transperceneige.
In un prossimo futuro, l’Uomo ha involontariamente provocato una glaciazione nel tentativo di fermare il surriscaldamento della Terra. Un misterioso plurimiliardario, Mr. Wilford, carica quel che resta dell’umanità su di un treno da mille e uno vagoni, perennemente in viaggio tra i ghiacci del mondo. Il convoglio è completamente autosufficiente per acqua, cibo ed energia, e la sua struttura è rigidamente suddivisa in classi: in testa i ricchi e privilegiati, mentre mano a mano che si scende verso la terza classe la situazione delle persone è sempre peggiore, fino al Fondo, dove sono stipati coloro che salirono sul treno con la forza e non hanno nessun tipo di diritto, nemmeno quello a riprodursi.
Gli uomini e le donne di quest’ultima sezione pensano solo a una cosa: la rivoluzione, sovvertire l’ordine sociale, irrompendo in prima classe. Il “mondo” perfettamente in ordine di Mr. Wilford è sconvolto da un omicidio e l’unico detective sopravvissuto sul pianeta Terra si trova nel Fondo. Andre Layton accetterà di collaborare solo in cambio della vita dei suoi compagni di vagone condannati a una prigione molto particolare: un sonno senza fine, un coma da cui non potranno risvegliarsi mai.
Il mondo diviso in classi di Snowpiercer è un’aspra critica alla nostra società, all’indifferenza verso l’ambiente e alla violenza dei rapporti sociali. Tutto è impiantato su una struttura da crime story, che consente a Layton, e con lui a noi spettatori, di risalire il treno, vederne le storture e dare la caccia a quello che sembra, a tutti gli effetti, un pericoloso serial killer. Il vero antagonista è Melanie Cavill, interpretata dal premio Oscar Jennifer Connelly, algida assistente di Mr. Wilford, che dirige il treno nella sua solitaria e apparente indifferenza.
Arrivato in corsa dopo una serie di problematiche produttive e con il supporto dei produttori esecutivi Scott Derrickson (Doctor Strange) e proprio Bong Joon Ho, lo scrittore e produttore pluripremiato Graeme Manson (Orphan Black) ha costruito una serie claustrofobica e tesa, che intreccia i generi ed inaspettatamente crudo e duro nella manifestazione della violenza.