Djokovic provoca il pubblico di Wimbledon dopo il match con Musetti: "Piangete pure"

Show del serbo che in semifinale batte l'azzurro e poi trova il tempo di polemizzare con i tifosi, "colpevoli" di aver supportato il carrarino nel terzo set
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Nole, la leggenda, si prende un'altra finale dello Slam. Lo fa a Wimbledon, in semifinale, contro il nostro Lorenzo Musetti che ci ha provato in tutti i modi a mettere in difficoltà il fuoriclasse serbo. Non è bastato il talento del carrarino e neanche la differenza di età tra i due - 37 anni contro i 22 dell'azzurro - si è sentita più di tanto. Alla fine ha vinto l'esperienza immensa di Nole che ha saputo vincere un match dominando nei momenti chiave di una semifinale comunque bellissima, chiusa in tre set

Ma Nole, si sa, è anche carisma. Enorme carisma. Immenso, anzi. Lui dai fischi del pubblico ricava l'energia che lo trasforma e lo ricarica. E quando i fischi e i "nemici" non ci sono, si attiva per crearseli da solo. E' accaduto anche oggi, proprio all'ultimo atto di un match che nel punteggio stava dominando 6-4, 7-6, 5-4. Nole al servizio per chiudere la pratica ma Lorenzo ha un momento di "follia" dei suoi e con un paio di colpi da fuoriclasse assoluto vola sul 30-0. Il serbo resta (apparentemente) calmo, riporta il game in parità ma poi ecco che dal cilindro dell'azzurro esce un'altra magia stratosferica. E' palla break. Il pubblico inglese inneggia Musetti a gran voce, "Lorenzo, Lorenzo". Nole comincia a palleggiare una, due, tre, quattro, mille volte quella pallina a terra prima di tirare. Poi serve e da campione qual è riporta tutto in equilibrio 40 pari. Subito dopo infila il punto che lo porta al match point ed è allora che il cannibale di emozioni si scatena. Ferito nell'orgoglio, probabilmente per quei cori a favore di Musetti, si gira verso il pubblico e mima di asciugarsi le lacrime con un dito. Piangete pure per lui, tanto alla fine vinco io, il senso. E infatti eccolo il servizio che non perdona e Musetti che si arrende. E' 6-4 anche il terzo set. Nole gode per l'ennesima finale (la decima a Wimbledon) della sua immensa carriera. Sarà il replay dell'anno scorso contro Alcaraz ("Il miglior 21enne della storia dello sport", dirà Nole): un atto conclusivo da mille e una notte. 

Djokovic e il gesto del violino: il pubblico di Wimbledon fraintende

Nole prende la racchetta, va in mezzo al campo e si mette a suonare un immaginario violino. E' un gesto che ripete spesso di recente, un omaggio a sua figlia. Il pubblico inglese però coglie l'ennesima provocazione del numero due al mondo e comincia di nuovo a fischiarlo. Lui ride, continua a suonare e con le mani chiede al pubblico di insistere con questi fischi mischiati ad applausi e buu di disapprovazione. Djokovic non fa una piega. Applaude, sorride e va a fare la sua intervista di fine partita. Sipario.


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