Us Open, Sinner is back! Jannik, vittoria di liberazione

Il N.1 del mondo perde male il primo set, come se fosse ancora condizionato dai veleni del caso Clostebol, poi si scatena e travolge McDonald (2-6, 6-2, 6-1, 6-2), sconfitto per la quarta volta. Sul campo, l'azzurro ha dato la risposta migliore agli sciacalli, mostrando rabbia e determinazione
Xavier Jacobelli
2 min

Us Open, Sinner is back! Al debutto nel torneo americano, Jannik perde male il primo set con McDonald, come se avesse la testa ancora nel caso Clostebol con tutto quel che ne è seguito, a cominciare dai veleni degli sciacalli e dei colleghi frustrati che non gli perdonano di essere il N.1 del mondo. Ma si illudeva chi pensava che le cose sarebbero andate sempre peggio, dopo quei 14 errori iniziali, i tre break concessi e i 19 punti su 33 di battuta nella prima frazione. Superato l'inizio negativo del secondo set (break McDonald, due doppi falli Sinner), il controbreak nel game da 20 punti ha segnato la svolta del match. Da quel momento in poi, Jannik ha alzato il ritmo e ha letteralmente travolto l'americano. Ora, nel secondo turno, l'aspetta un altro statunitense, Alex Michelsen, già battuto in due set a Cincinnati. Ciò che conta è la reazione psicologica, da vero fuoriclasse, che Sinner ha mostrato sul campo, al debutto nel quarto e ultimo torneo del Grande Slam, con il suo rabbioso smash ai giorni durissimi seguiti all'esplosione della vicenda doping, nella quale è stato proclamato assolutamente innocente, ma che ha scatenato odiatori da tastiera e tennisti falliti. Prima che Sinner incontrasse McDonald, ai microfoni di Espn il suo allenatore Darren Cahill aveva speso parole significative: "Onestamente avevo bassissime aspettative a Cincinnati, sapendo dietro le quinte quello che stava vivendo, ma lui ne è venuto fuori vincendo il torneo. Jannik è fantastico, un combattente e un grande giocatore, però per essere un campione di quel calibro devi avere anche tanta resilienza e fiducia in te stesso. Lui lo fa quando scende in campo e spesso, per questi tennisti, il campo di gioco diventa il loro posto sicuro". E così è stato. Go Jannik go.


© RIPRODUZIONE RISERVATA