Tutta la meraviglia di Sinner: gioca, si sente male, soffre e batte Rune. Ora i quarti
Jannik Sinner, sei una meraviglia. Il numero uno al mondo vola ai quarti di finale degli Australian Open battendo Rune in quattro set. Sinner non batte solo il suo avversario, ma anche se stesso e la sfortuna al termine di quasi quattro ore in cui succede veramente di tutto. Al termine dell'incontro, con il sorriso dei giorni migliori nonostante un'evidente stanchezza, Sinner scrive sulla telecamera, in italiano: "Grazie mille", non prima di aver detto grazie anche al pubblico di Melbourne che lo ha sempre incitato. "Ne avevo bisogno", si limita ad ammettere, senza voler entrare nel merito del piccolo malore che lo ha colpito tra secondo e terzo set. Le immagini hanno fatto il giro del mondo perché a un certo punto Jannik, coperto solo in parte dal suo asciugamano, tremava. Ha chiamato il medico, ha parlato, si è fatto visitare. Ha capito che doveva fermarsi e resettarsi, anche grazie ai consigli del suo team continuamente inquadrato dalle telecamere. Quando è ripreso il quarto set si è capito subito che Sinner era di nuovo tornato se stesso e infatti, in poco tempo, ha chiuso la pratica volando ai quarti di finale.
Sinner, il malore e la vittoria contro Rune agli Australian Open: cosa è successo
Parte bene Sinner che chiude il primo set 6-3. Il servizio c'è, le gambe girano anche se il caldo si fa sentire e forse anche qualche problema di stomaco. Vagnozzi, a bordocampo, gli fa segno di stare sereno e gli indica anche come e dove colpire per far male a Rune, un avversario che in passato aveva dato fastidio a Jannik ma oggi sembra veramente di una categoria più bassa rispetto all'azzurro. Dal secondo set in poi succede di tutto: Sinner comincia a calare fisicamente, si asciuga continuamente il sudore, guarda spessissimo il team e il danese ne approfitta riportandosi in parità (6-3 anche per lui). Jannik sembra crollare: va in bagno, dice che non riesce bene a inquadrare la sinistra, trema, chiede l'intervento del medico, gli viene misurata la pressione con il saturimetro, esce e poi rientra. Lo spettro del ritiro come contro Medvedev si fa vedere ma Sinner, in pochi mesi, è cresciuto tanto. Conosce il suo corpo e ancora di più la sua testa. Ecco perché, dopo un'altra sospensione per la rete rotta per "colpa" di un suo servizio si trasforma.
Sinner, così ha battuto Rune agli Australian Open
Quello che rientra in campo è decisamente un altro Sinner. Più fresco, più reattivo, più sicuro. Capisce di avere poca forza e allora punta tutto sulla qualità, con colpi che Rune, fermo anche lui qualche minuto per un problema alla coscia, non riesce proprio ad arginare. Gli ultimi due set (6-3 6-2) sono poco più di un'esibizione. Il danese scaglia la racchetta a terra, non vede la luce e infatti la luce non arriva. Sinner vola ai quarti dove lo aspettano uno tra Alex Michelsen e l'australiano Alex De Minaur, idolo di casa. Lui, nel frattempo, deve solo pensare a ricaricare le batterie. E chissà che non lo aiuti l'ennesimo record: è solo il quarto tennista negli ultimi 30 anni a raggiungere i quarti di finale per 15 volte di fila nei tornei Atp. Chi sono gli altri tre? Facile: Federer, Nadal e Djokovic.
