Wada o non Wada
C’è chi, in una situazione del genere, avrebbe smesso di giocare, nascosto per mesi nella propria camera da letto; altri non sarebbero più riusciti a vincere un match. Alcuni soffrirebbero per le parole, spesso indelicate e ignoranti, di colleghi e addetti ai lavori. Quando le malelingue iniziano a viaggiare è difficile controllarle. È troppo facile pensare di non leggere o ascoltare le opinioni altrui. Jannik ha spiegato di avere la coscienza pulita, di essere consapevole di non aver commesso alcun illecito. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Le accuse, proprio perché considerate inappropriate, spesso sono ancor più difficili da affrontare, da digerire. L’ansia di ciò che potrà accadere a Losanna, però, riuscirà a scalfire (presumibilmente) anche l’alieno Sinner, perché il ricorso della Wada non sembra essere pronosticabile. È un terno al lotto, una matassa difficile da sciogliere. Continuare a vincere e a convincere è quasi surreale, così come i risultati ottenuti quest’anno. «A proposito di futuro, non si sa mai cosa potrà accadere. Staremo a vedere». Un’altra lezione firmata Jannik Sinner.