Sinner, Wada e il caos delle date: tutti gli scenari possibili

La vicenda della positività non è chiusa, con l'agenzia mondiale antidoping che spiega: "Revisione ancora in corso". Tutti i dettagli
Lorenzo Ercoli
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US Open e scadenza del termine per il ricorso della WADA: sarebbe stata la doppietta perfetta per chiudere definitivamente la sfortunata parentesi del caso doping che ha coinvolto il numero 1 del mondo, Jannik Sinner, e tornare a concentrarsi esclusivamente sul tennis, proprio come piace all'azzurro. Ma la realtà segue un corso diverso. Non è decaduta con la giornata del 9 settembre la possibilità dell’Agenzia mondiale antidoping di appellarsi alla sentenza del tribunale indipendente "Sports Resolutions" del 15 agosto, resa poi pubblica il 19. La WADA ha infatti comunicato che la revisione è ancora in corso e non è stata presa alcuna decisione definitiva. Non c'è motivo di preoccuparsi, per ora: la sentenza attuale evidenzia come non ci siano valide alternative alla versione fornita da Sinner e il suo team. Un ribaltamento è improbabile, ma ovviamente non del tutto impossibile.

Le date: quanto deve aspettare Sinner

Quanto dovremo aspettare? Il giorno decisivo per la decisione della WADA potrebbe essere tra il 20 e il 25 settembre, o comunque entro la fine del mese. I 21 giorni infatti potrebbero non necessariamente decorrere, come vedremo più avanti, dalla ricezione della documentazione completa. Né il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) né la WADA hanno specificato la data esatta di trasmissione dei documenti, ma l’Agenzia Internazionale per l'Integrità del Tennis (ITIA) ha rivelato di aver inviato tutto il materiale alla WADA circa una settimana fa. Questo, con buona pace degli appassionati che avevano iniziato a contare i fatidici 21 giorni a partire dal 19 agosto.

L'interpretazione della sentenza

Il modus operandi è riportato nella sentenza, ma è effettivamente ingannevole a una prima lettura quando recita: “Questa decisione può essere appellata presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS). L'articolo 13.8.1.1 del TADP (Tennis Anti-Doping programme) stabilisce che il termine per presentare un appello è di 21 giorni dalla data di ricezione della decisione finale". Semplice aritmetica, si direbbe, ma la situazione è più complessa. Per capire meglio, bisogna tornare al comunicato dell'ITIA in data 19 agosto, che chiariva le possibilità di appello per la WADA e la NADO Italia (Organizzazione Nazionale Antidoping).

I tempi di un possibile ricorso

L'articolo 13.8.1.1 del TADP è chiaro: «Le parti aventi diritto avranno 15 giorni dalla notifica per richiedere una copia completa del fascicolo». Ma è il punto successivo a far slittare ulteriormente i tempi: «La parte che ha richiesto la documentazione completa avrà 21 giorni dalla ricezione del fascicolo per presentare appello al TAS». La questione si complica ulteriormente con l'articolo 13.8.1.3, che regola i termini di ricorso esclusivamente per la WADA. In questo caso, la scadenza è legata al termine più lontano tra: (a) 21 giorni dall’ultimo giorno in cui qualsiasi altra parte avrebbe potuto presentare appello (in questo caso NADO, che non dovrebbe essersi mossa); oppure (b) 21 giorni dalla ricezione del fascicolo completo da parte della WADA. A tutto questo si aggiunge la possibilità, comunicata dalla stessa WADA, di presentare ricorso seguendo il proprio codice antidoping con tempi ulteriormente dilatati.

Lo scenario che Jannik spera di evitare

Un eventuale ricorso non sospenderebbe la decisione di primo grado: toccherebbe al TAS fissare l'udienza, permettendo a Sinner di continuare a giocare in attesa di un nuovo verdetto. Solo successivamente si dovrebbe attendere il giudizio definitivo, che, nel caso peggiore, potrebbe avere effetto retroattivo, partendo dal momento della positività. Questo sarebbe lo scenario che Jannik, ovviamente, spera di evitare. Il desiderio di mettere una pietra tombale su questo capitolo della carriera è forte, per lui e per tutta Italia.


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