Sinner e il retroscena di Draper: "All'inizio tiravamo su di lui perché..."

L'aneddoto raccontato dal tennista britannico, che ha parlato della grande amicizia che lo lega al numero uno al mondo
3 min
Tra le più grandi sorprese di questi US Open 2024 c'è sicuramente il talentuoso britannico Jack Draper. Il classe 2001 di Sutton ha raggiunto a New York il suo primo quarto di finale in uno Slam, dove affronterà Alex De Minaur. Una sfida che interessa da vicinissimo Jannik Sinner, che in caso di vittoria su Daniil Medvedev, troverebbe in semifinale proprio uno tra Draper e De Minaur. Compagno di doppio del numero uno al mondo nel torneo di Montreal, dove hanno raggiunto i quarti di finale, in una recente intervista il britannico ha raccontato del forte legame con Sinner, che considera uno dei suoi più grandi amici nel circuito, e svelato qualche aneddoto sull'azzurro. 

Draper e il retroscena su Sinner

"La prima volta che ci siamo incontrati era in un torneo Under 18. Penso di averci giocato contro in un doppio ITF di Categoria 1 - ha raccontato Draper sul primo incontro con Sinner -. Non lo conoscevo, ma è stato in un certo senso strano seguire il suo percorso perché da junior Jannik non era un giocatore tra i migliori, tra i più considerati. Mi ricordo appunto di quel doppio e di come ci eravamo dati come strategia di tirare su di lui, perché non era il miglior giocatore in campo. Ovviamente poi le cose sono cambiate e sono cambiate velocemente. Dal Challenger di Bergamo è entrato in Top 20 davvero molto rapidamente, mentre noi continuavamo a essere 300 o 400 del mondo. Così da lì l'ho sempre seguito, perché tra l'altro è un ragazzo incredibile, molto educato e che è positivo per il nostro sport. Ovviamente il suo tennis è incredibile". Com'è nata l'amicizia tra i due giocatori: "Quando sono arrivato anch'io nel tour, ci siamo sempre salutati negli spogliatoi ogni volta che ci siamo incrociati e ci siamo sempre tenuti in contatto con qualche messaggio. Ovviamente essere entrambi giovani ci aiuta, anche perché giochiamo questo sport che ha un sacco di alti e bassi dal punto di vista emotivo ed emozionale che non è facile da gestire, ci sono un sacco di momenti duri. La nostra amicizia è iniziata scrivendoci qualche messaggio nei momenti negativi ma anche nei momenti positivi. È stato bello giocare con lui il doppio a Montreal, è stata un'esperienza bella e al tempo stesso strana condividere il campo con qualcuno di così forte. Alla fine abbiamo fatto un buon doppio e magari ci sarà di nuovo modo di ripetere la cosa in futuro. Come persona Jannik è gentile, divertente e genuino e penso sia una cosa ancor più importante questa che essere un grande giocatore. Al tempo stesso però lui è anche un giocatore incredibile, dunque è positivo per questo sport".

© RIPRODUZIONE RISERVATA