Pescosolido: "Contro Medvedev servirà il Sinner migliore"

L’ex numero 42 Atp e voce di Sky Sport analizza il momento di Jannik in vista della sfida dei quarti degli Us Open
Pescosolido: "Contro Medvedev servirà il Sinner migliore"© EPA
Alessandro Nizegorodcew 
6 min

«Il quarto di finale degli US Open tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev non credo possa definirsi una finale anticipata, ma è certamente il viatico per l’ultimo atto del torneo». Stefano Pescosolido, ex numero 42 ATP e voce tecnica di Sky Sport, analizza lo Slam dell’azzurro e la sfida odierna (intorno alle 3 del mattino italiane) al russo, vincitore a New York nel 2021, tra tattica, tecnica, condizione fisica e aspetto mentale. «Dopo la vicenda legata alla positività per doping, e la successiva assoluzione, Jannik ha capito chi tra i colleghi possa definirsi amico e chi no. Non è stato semplice, ma ne è uscito mentalmente da campione».   

Non deve essere stato facile per Jannik vivere questi mesi in silenzio, soffrendo e aspettando la sentenza. 

«Eravamo tutti focalizzati sul rapporto con la fidanzata, sulla vacanza in Sardegna, sui malanni. Nessuno poteva immaginare quale fosse il motivo reale che lo aveva portato a soffrire così e a non dormire, per esempio, prima del match contro Medvedev a Wimbledon. Vagnozzi e Cahill sono stati fondamentali sia per non far trapelare nulla sia nella vicinanza umana al ragazzo». 

Lei ha vissuto un episodio non simile, perché non riguardava il doping, ma in qualche modo accomunabile (Pescosolido fu squalificato durante un match per aver accidentalmente colpito, dopo un calcio dato alla racchetta, una spettatrice nell’ATP di Sydney del 1992; ndr). Come fu trattato nello spogliatoio?  

«Non fu bello, mi sembrava che molti colleghi camminassero a tre metri da me. Subire un attacco più o meno velato non è bello, è normale risentirne un po’. Credo però che tra qualche settimana, o al massimo mese, sarà tutto finito e non se ne parlerà più». 

Nel primo incontro degli US Open probabilmente Jannik ha risentito degli attacchi giunti proprio dai colleghi.  

«Il primo set del torneo, per il quale va dato merito anche a McDonald, è legato a un atteggiamento di insicurezza per tutto ciò che era accaduto in quei giorni. Credo sia stata più pesante l’ultima settimana che i mesi precedenti. Quel set avrebbe tramortito chiunque e riuscire a girare il match, per poi dominarlo, palesa le sue incredibili qualità». 

L’ottavo di finale contro Tommy Paul è stato il primo vero banco di prova. 

«Jannik mi è piaciuto contro lo statunitense (7-6 7-6 6-1; ndr). La grandezza di Sinner si vede nella maniera in cui, sotto 1-4 con due break di svantaggio nel primo set, rimonta e vince il parziale. Stava giocando male, commettendo tantissimi errori di dritto; qualsiasi altro giocatore avrebbe pensato già al secondo parziale. Jannik invece non ha fatto una piega, recuperando punto dopo punto. Mentalmente è di un’altra categoria, è unico». 

Tennisticamente come l’ha visto? 

«Nel match contro Paul sicuramente meglio rispetto ai primi turni, considerando anche il valore dell’avversario. Ha finito in crescendo e ciò è di buon auspicio per la sfida a Medvedev». 

Il quarto di finale contro il russo sarà una finale anticipata? 

«No, non credo. Diciamo che è il match decisivo per raggiungere la finale. Nella parte bassa del tabellone vi sono avversari in grande forma». 

Negli ultimi anni Medvedev a New York vanta una vittoria (2021), due finali (2019 e 2023) e una semifinale (2020). 

«Si trova benissimo a Flushing Meadows sia per le condizioni dei campi, piuttosto veloci, che per l’atmosfera. A New York il russo si esalta, ama la confusione che regna sugli spalti. Gli US Open, inoltre, sono un torneo particolare.  

Perché? 

«Per due ragioni: è l’ultimo Slam dell’anno e ci si arriva inevitabilmente con il serbatoio in riserva. Bisogna attingere alle residue energie fisiche e mentali. Inoltre su questi campi giocano tutti bene»

Che match dobbiamo aspettarci tatticamente e tecnicamente? 

«Il match di Londra ha sbloccato Medvedev, che arrivava da cinque sconfitte consecutive, alcune anche pesanti. Sarà una sfida combattuta e molto lunga. Jannik deve variare il gioco, utilizzare il “serve and volley” e qualche smorzata. La chiave, però, sarà il dritto di Sinner: è il colpo con cui deve portare a casa il maggior numero di vincenti ma anche quello che in questi giorni, a tratti, è stato un po’ deficitario. Credo che Medvedev proverà a interpretare l’incontro come fatto a Melbourne e a Londra, cercando di essere molto aggressivo». 


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