Sinner, così è diventato numero uno: i momenti chiave dell'ascesa al trono

Il campione azzurro diventa il 29° numero uno nella storia del tennis: tutte le tappe di un traguardo storico che si è concretizzato sotto il cielo di Parigi
Tommaso Vitali
6 min

Jannik Sinner è ufficialmente il nuovo numero uno del mondo. Il tennista serbo avrebbe dovuto raggiungere almeno la finale a Parigi per avere speranze di difendere la prima posizione del ranking, così come all'azzurro sarebbe bastato conquistare l'accesso all'ultimo atto del torneo per essere certo del sorpasso. Il forfait del 24 volte vincitore Slam dal match di quarti di finale con Casper Ruud per il problema al ginocchio destro ha però cambiato tutti gli scenari: da lunedì 10 giugno, data di pubblicazione della prossima classifica, Sinner sarà il 29° numero uno nella storia. Riviviamo le tappe che hanno portato il classe 2001 di Sesto a raggiungere un traguardo storico per il tennis italiano. 

Da Bergamo a Sofia, i primi successi

È il 24 febbraio del 2019 quando un giovanissimo Sinner vince a Bergamo il suo primo titolo Challenger, battendo in finale Roberto Marcora e diventando così il più giovane italiano di sempre a trionfare in questa categoria di tornei. Ad aprile dello stesso anno, Jannik fa a Budapest il suo debutto assoluto in un torneo del circuito maggiore conquistando anche il primo successo, in tre set, sull'ungherese Mate Valkusz. Sempre nel 2019, agli Internazionali BNL d'Italia riceve una wild card superando le prequalificazioni e si impone su Steve Johnson per vincere la sua prima partita in un Masters 1000. Agli US Open, l'azzurro accede per la prima volta al main draw di un torneo del Grande Slam e al primo turno si arrende a Stan Wawrinka in quattro set e a novembre trionfa alle Next Gen ATP Finals di Milano. Nel 2020, arriva il primo titolo ATP a Sofia dopo i quarti di finale raggiunti al Roland Garros e la top 40 della classifica mondiale. 

L'ingresso in top 10 e la rottura con Riccardo Piatti 

Jannik apre il 2021 con il trionfo nell'ATP 250 di Melbourne su Stefano Travaglia. Ad aprile arriva la prima grande delusione della sua carriera con la sconfitta nella finale del Masters 1000 di Miami contro Hubert Hurkacz. Chiuderà il 2021 con altri tre titoli in bancheca: Anversa, Sofia e Washington facendo per la prima volta in suo ingresso in top 10. Dopo la sconfitta ai quarti di finale degli Australian Open 2022 contro Stefanos Tsitsipas, Sinner decide di cambiare. A febbraio, annuncia la conclusione della collaborazione con Riccardo Piatti e porta nel suo box Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Dopo qualche problema fisico chiude il 2022 con il solo trionfo ad Umago, ma dopo la dolorosa eliminazione nei quarti di finale agli US Open contro Carlos Alcaraz, arriva l'esordio in Coppa Davis. 

La consacrazione

Il primo trionfo del 2023 arriva a Montpellier, dove Sinner conquista il settimo titolo della sua carriera dopo la sconfitta rimediata ad inizio anno agli ottavi di finale degli Australian Open. Dopo una parte di stagione travagliata sul rosso europeso, a luglio conquista il primo grande risultato sull'erba: dopo una grande cavalcata si arrende in semifinale a Novak Djokovic. Qualche settimana più tardi firma il suo primo trionfo in un Masters 1000, vincendo la finale con Alex de Minaur a Toronto. Vincerà poi a Pechino e Vienna prima di conquistare a Torino il cuore di tutti gli appassionati italiani con la finale raggiunta (e persa ancora con Djokovic) alle Nitto ATP Finals, che gli darà lo slancio necessario per condurre l'Italia alla storica vittoria della Coppa Davis a Malaga.

Il primo Slam e l'assalto al numero uno

Sinner apre il 2024 come aveva chiuso l'anno precedente: a suon di successi. A Melbourne elimina in semifinale Djokovic, imbattuto in Australia da 33 incontri, e conquista il primo titolo Slam della sua carriera superando in finale Daniil Medvedev al quinto set. Grazie a quel successo sale numero 3 del mondo e raggiunge quota 11 titoli ATP, scavalcando Adriano Panatta per diventare il tennista italiano più vittorioso nell'era Open. A febbraio vince anche a Rotterdam, e con il titolo di Miami diventa il primo azzurro nella storia a raggiungere la seconda posizione della classifica mondiale. La vetta è però sempre più vicina e alla portata: i risultati di Djokovic, senza titoli nella prima parte della stagione, rendono il sorpasso sempre più possibile. L'infortunio all'anca impedisce a Jannik di raggiungere il trono nel torneo di casa: arriva infatti il sofferto forfait agli Internazionali BNL d'Italia. Intanto a Roma Djokovic si arrende al secondo turno ad Alejandro Tabilo e nella settimana che precede l'inizio del Roland Garros, dove deve difendere 2000 punti, decide di accettare la wild card per partecipare al "250" di Ginevra. Ma arriva per il serbo un'altra delusione con la sconfitta in semifinale. A Parigi serve un'impresa al 24 volte campione Slam per difendere la prima posizione in classifica: deve infatti raggiungere almeno la finale e sperare che Sinner perda prima dell'ultimo atto. A far diventare il sogno di Jannik realtà è il forfait annunciato da Djokovic alla vigilia del quarto di finale con Casper Ruud mentre l'azzurro era impegnato nel match con Grigor Dimitrov. 


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