Sinner numero uno, e adesso? I prossimi obiettivi nel mirino di Jannik

Dopo aver raggiunto un traguardo storico, Jannik punta a migliorarsi ancora. E qualcosa può cambiare anche dal punto di vista tecnico
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Coppa Davis e Australian Open erano “solo” i primi grandi passi. Jannik Sinner scrive la pagina più importante nella storia del tennis azzurro: per la prima volta, un italiano raggiunge la vetta del ranking mondiale. Dopo il trionfo Slam a Melbourne e una prima parte di 2024 da 10 e lode era un traguardo atteso e con il passare delle ultime settimane era diventata solo questione di tempo prima che l'altoatesino si prendesse la vetta mondiale. All’alba dei 23 anni, li compirà il 16 agosto, Jannik è solamente il 14° numero 1 più giovane della storia ma ciò non toglie che il futuro sia tutto dalla sua parte. Chi si domanda cosa verrà adesso può stare tranquillo, sono ancora tante le “prime volte” che il campione di Sesto è determinato a coronare. In ordine cronologico non potrebbe essere più facile, dopo il Roland Garros ci saranno Wimbledon e il ritorno a Bois de Boulogne per l’Olimpiade di Parigi. Sui prati londinesi Jannik lo scorso anno ha collezionato una semifinale, mentre sarà una prima volta con l’appuntamento a cinque cerchi dopo la rinuncia ai Giochi di Tokyo nella stagione 2021. Le due rassegne saranno rispettivamente precedute dai tornei di preparazione ad Halle (ATP 500 - Germania) e Bastad (ATP 250 - Svezia).

Numero uno, ma è solo l'inizio

Gli obiettivi da adesso è quasi banali fissarli: vincere e continuare a migliorarsi. Due cose che Jannik è in grado di fare, anche perché quasi incapace di specchiarsi in ciò che ha già conseguito. La gestione del primo trionfo Slam è stata da manuale e intorno a sé ha le persone giuste per affrontare anche questa tappa. Nel 2019 Carlos Alcaraz a 19 anni diventava il numero 1 del mondo più giovane di sempre, ma questo non è stato un punto di arrivo. Non lo sarà neanche per l’italiano che può e vuole vincere ancora tanto. All’appello mancano tre Slam, le ATP Finals sfumate in finale lo scorso anno e ben sette dei nove Masters 1000 (prossimamente 10 con l’arrivo dell’Arabia Saudita). Sinner è in cima alla montagna ma tutt’altro che inebriato di vittorie e fortunatamente di record da battere ce ne sono parecchi.

La gestione del corpo

Altrettanto superfluo precisare che da adesso in poi il susseguirsi di successi non sarà garantito, anche se da ottobre 2023 l’altoatesino ha trovato una continuità invidiabile. La gestione della salute e del problema all’anca sarà dunque fondamentale. Sinner ha ribadito più volte di non avere più male, ma al tempo spesso a Madrid aveva spiegato come il dolore negli ultimi tempi fosse comparso e scomparso a più riprese. La zona d’interesse è delicata, come spiegato da un numero sempre maggiore di specialisti, e anche se l’azzurro non ha fornito i dettagli è ben attento a non prendere rischi che possano compromettere qualcosa in più di un paio di tornei. La programmazione giocherà un ruolo cruciale, fortunatamente Jannik già dagli sgoccioli dell’era Piatti è molto attento alla questione. La rinuncia all’Olimpiade di Tokyo nel 2021 o quella ancora più discussa dello scorso anno al girone di Coppa Davis sono i due esempi cardine di un giocatore che sa quando alzare il piede dall’acceleratore.

Dal servizio allo slice: il tennis può ancora migliorare

In tutto questo c’è poi l’azione vera e propria. Resta costante l’attenzione al lavoro fisico, parte attentamente curata che è già risultata determinante. Proseguirà l’eterna battaglia con il servizio, lì dove nei match importanti le percentuali sono cresciute e soprattutto dove nei momenti importanti si è mostrato capace di compiere la scelta giusta attingendo ad un arsenale di soluzioni più vario. Si può fare qualcosa in più sulla continuità del dritto, l’aspetto che negli ultimi dodici mesi è forse migliorato più di tutti. Arriverà con il tempo la maturità sulle variazioni, slice di rovescio, discese a rete e posizionamento sulle volée. Con la pratica Jannik è arrivato a fare cose che sembravano utopiche per la prima versione del giocatore approdato sul tour nel 2019. Scalata una montagna, per fortuna ci sono vette ancora inviolate. Jannik è già pronto ad affrontare nuove pendenze.


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