Berrettini, il Martello è tornato. E il meglio deve ancora venire

La vittoria di Gstaad conferma il prepotente ritorno di Matteo ai massimi livelli di forma. Il N.50 è soltanto il punto di ripartenza di un campione che, anche nei momenti più difficili, ha sempre creduto in se stesso. Alla faccia dei detrattori
Berrettini, il Martello è tornato. E il meglio deve ancora venire© EPA
Xavier Jacobelli
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Cinquantanove minuti sono bastati a Matteo Berrettini per spazzare via Quentin Halys nella finale di Gstaad (6-3, 6-1), vincere il secondo titolo dell'anno dopo Marrakech, risalire al N.50 nella classifica Atp. Che è soltanto il punto di un'ulteriore ripartenza di un campione capace di credere sempre in se stesso anche nei momenti più difficili causati dall'infortunio alla caviglia, alla faccia dei detrattori e dei conigli da tastiera. The Hammer, il Martello è tornato. Vedendolo giocare come ha giocato nella finale dello Swiss Open, Berrettini ha rafforzato la sensazione che il meglio debba ancora venire.

Gran bella domenica, Berrettini

Le cifre parlano chiaro e schiacciano le parole: vittoria n.16 sulle 21 partite disputate dall'inizio del 2024; tre finali conquistate nei sette tornei Atp in cui è sceso in campo, otto contemplando anche il Challenger di Phoenix; oltre il 75 per cento di successi; la scalata dalla posizione N.125 alla N.59 prima di affrontare Sinner a Wimbledon, poi la N.82 e adesso la N.50, scatenando l'entusiasmo dei tifosi che non l'hanno mai lasciato solo. Basti dare un'occhiata ai commenti entusiastici postati in calce al profilo social di Matteo, per rendersene conto. "Riprenditi il posto che ti spetta, un gladiatore sulla terra rossa", ha scritto la fan Daniela Tacchia, riassumendo la reazione collettiva al Martello, tornato a colpire come sa. Gran bella domenica, Matteo.


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