Ljubicic esclusivo: "Sinner in forma super, Berrettini mina vagante"

L'ex tennista e coach di Federer, ora voce di Sky, dice la sua sul torneo di Wimbledon in partenza: "Ci può essere un derby straordinario..."
Ljubicic esclusivo: "Sinner in forma super, Berrettini mina vagante"
Lorenzo Ercoli
5 min

"Nei prossimi anni secondo me il dominio del dualismo Sinner-Alcaraz andrà avanti con Rune che può crescere. Medvedev, Zverev e Tsitsipas saranno competitivi a lungo, Djokovic giocherà ancora per un po’ e poi vedremo. Ho visto anche ragazzi interessanti ma serviranno tre anni per scoprire la prossima generazione". Sulla strada per Wimbledon, Ivan Ljubicic prova a immaginare i prossimi sviluppi ai vertici del tennis mondiale. L'ex numero 3 del mondo, nonché coach di Roger Federer, farà parte della squadra di Sky che seguirà i Championships. Sui prati londinesi da giocatore non è mai andato oltre il terzo turno, ma da tecnico si è tolto grandi gioie al fianco di Roger.

Partiamo dall’eventuale Sinner-Berrettini. Una partita così importante a inizio torneo come cambierebbe le cose?
"Questo è il tema principale del sorteggio, ma entrambi dovranno sopravvivere al primo turno. Jannik forse ha un debutto un po’ più facile, Matteo avrà Fucsovics che è sempre un giocatore pericoloso. Personalmente non mi piace molto parlare di una partita che al momento è solo teorica. Sicuramente essendo a inizio Wimbledon siamo sicuri che la palla rimbalzerà un po’ meno rispetto alla seconda settimana, ma non so chi avvantaggerà. Jannik ha vinto Halle, è numero 1 del mondo ed è in forma strepitosa: è uno dei favoriti a prescindere. Berrettini però è una mina vagante e nessuno vorrebbe incontrarlo a Wimbledon. Potrebbe essere una partita straordinaria".

Oltre a Sinner chi sono i favoriti? Nella stessa parte di tabellone c’è Alcaraz.
"Per me proprio Carlos parte favorito insieme a Jannik. Djokovic avrà due primi turni teoricamente facili, ma non sappiamo se sarà in grado di competere al meglio dei 5 set. Sull’erba, i primi giorni storicamente ha qualche difficoltà con gli appoggi, poi la seconda settimana si trova meglio. Non so quanto sia vicino al 100%, se sta al 70% può sopravvivere ai primi match e poi bisogna vedere come sta il ginocchio. Da allenatore ricordo l’esperienza di Federer con il ginocchio e so che per tornare al massimo serve sempre un lungo periodo. Novak è un giocatore di movimento, quindi oggi non lo considero tra i favoriti".

Da giocatore e da coach di Federer lei ha vissuto tante edizioni di Wimbledon, cos’ha di diverso?
"Per la storia che ha è un torneo al quale tanti tengono tantissimo. Io lì ho sempre avuto difficoltà nei movimenti e in risposta; e pensare che al primo anno da under 18 avendo fatto la finale junior, ero convinto che l’erba sarebbe stata la mia superficie preferita. Per Roger invece era un torneo speciale, quello a cui teneva di più. Prima dell’inizio era sempre un po’ più nervoso, anche se con la sua esperienza questa tensione l’ha sempre gestita bene".

Per Sinner che momento della carriera inizia adesso? Sia per gli obiettivi di campo sia personali, anche a Londra abbiamo visto che per lui è diventato difficile passeggiare senza essere fermato.
"La sua vita è cambiata già qualche mese prima di diventare numero 1 del mondo. Ormai è un personaggio famoso e il tempo delle passeggiate in città, purtroppo per lui, è finito. Questo è un po’ il lato oscuro dell’essere così bravo e così conosciuto. Dal punto di vista sportivo sembra stia gestendo molto bene ogni pressione e lo ha confermato vincendo subito ad Halle nella prima uscita da numero 1. Adesso inizia un momento diverso ma neanche troppo, perché se hai già vinto uno Slam cambia poco essere numero 1, 2 o 3. A livello extra tennistico però con il tempo sarà sempre più famoso e quindi sarà sempre più difficile fare certe cose e la sua vita privata si dovrà adattare, ma credo lo sappia anche lui".

C’è un altro azzurro da cui si aspetta qualcosa a Wimbledon?
"Musetti, dopo Sinner e Berrettini, è l’italiano che gioca meglio sull’erba. Con questo sorteggio per me sarebbe uno shock se non arrivasse al terzo turno. Wimbledon però è particolare e va gestito quando i campi sono ancora perfetti, poi più si va avanti e più i campioni trovano ritmo. Tra gli Slam è quello con più incognite nei primi turni".

Dopo ci sarà l’Olimpiade, quali saranno le difficoltà nel passare dall’erba alla terra?
"Per la mia esperienza, cambiare dal veloce al lento è più facile. Inoltre fino a poche settimane fa tutti stavano giocando sulla terra, quindi penso che non sarà così difficile tornarci. Prepararsi per Wimbledon dopo il Roland Garros è molto più difficile secondo me. Sono abbastanza convinto che a Parigi arriveranno tutti al 100%".

Da Nadal cosa si aspetta?
"Al Roland Garros ha giocato un match molto interessante con Zverev. Essendosi allenato in queste settimane dico che può partire come uno dei favoriti. Dopo Parigi? Se starà bene andrà avanti con una programmazione ridotta. Dipenderà tutto dal suo fisico".


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