Olimpiadi, la nuova ambizione nel tennis: Sinner e i top player sognano d'oro

I Giochi Olimpici rappresentanto un grande e nuovo obiettivo agli occhi dei migliori tennisti: tutti i dettagli
Lorenzo Di Caprio
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Solo pochi giorni fa, Carlos Alcaraz e Iga Swiatek sono stati incoronati rispettivamente Re e Regina di Parigi. Il Roland Garros 2024 va in archivio, eppure su quegli stessi campi si tornerà eccezionalmente in campo dal 27 luglio al 4 agosto per disputare quello che – in controtendenza rispetto alle edizioni passate – sembra ormai essere l’evento tennistico dell’anno: il torneo Olimpico.

Olimpiadi, la nuova grande ambizione nel tennis

A determinare il ritorno di fiamma tra lo sport del momento e i cinque cerchi sono state, in primis, le dichiarazioni degli stessi protagonisti: Jannik Sinner, numero uno del mondo, ha definito le Olimpiadi “un momento chiave della carriera”, seguito da Carlos Alcaraz che ha parlato di quanto, vincere la medaglia d’oro, sia “un sogno” da rincorrere con “fiducia, lavoro ed entusiasmo”. E ne ha ben donde, Carlitos, che per dare un altro grande motivo d’interesse agli appassionati disputerà il torneo di doppio con Rafa Nadal. Il maiorchino, dal canto suo, è pronto a regalarsi un’ultima grande settimana sul campo che - più di ogni altro – ha consegnato il suo nome tra le leggende assolute di questo sport. Impegnato in una corsa contro il tempo Novak Djokovic, uscito con le ossa rotte da Parigi (sta attualmente recuperando dall’operazione al menisco) e determinato a saltare Wimbledon pur di farsi trovare pronto lì dove la sua stagione si è bruscamente interrotta. La sua presenza resta in bilico ma il fenomeno serbo ha già mostrato al grande pubblico di poter recuperare dagli infortuni bene e in fretta.

Sinner e non solo: la squadra azzurra ai Giochi

Tornando all’Italia, oltre a Jannik Sinner rappresenteranno i colori azzurri Lorenzo Musetti (arrivato ad un set dall’estromettere Djokovic al terzo turno), Luciano Darderi e Matteo Arnaldi (giustiziere, tra gli altri, di Andrey Rublev): tre specialisti che possono sicuramente avere buone chances di avanzare qualche turno e, chissà, sognare l’exploit. Jasmine Paolini, ora insindacabilmente candidata fra le tenniste in grado di giocarsi una medaglia, guiderà poi la truppa al femminile seguita da Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti.

E in doppio? L’Italia può certamente sorridere con Andrea Vavassori e Simone Bolelli, che a differenza di Pavic/Arevalo o Ebden/Bopanna potranno tornare a Parigi mano nella mano con l’obiettivo di sfatare il tabù finali. Discorso simile per la solita Paolini e Sara Errani, che giocherà la sua ultima Olimpiade con buone speranze di arrivare in fondo.

Alla vigilia delle semifinali, sui campi del Roland Garros, l’Italia ha persino sognato un poker di successi nei vari tabelloni: Sinner prima, Paolini e doppi poi, hanno successivamente abdicato in favore dei loro avversari, chiudendo con uno 0 su 4 che lascia l’amaro in bocca. Eppure, se fossero state Olimpiadi, questi risultati sarebbero valsi tre argenti sicuri più una finale – quella di Sinner - per il bronzo: un bilancio storico, forse irripetibile.

L’attesa spasmodica per il torneo parigino si coniuga, in casa Italia, con la squadra meglio attrezzata di sempre: la storia di quello che verrà ricordato come il rinascimento tennistico azzurro passa anche dai cinque cerchi.


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