Camila Giorgi, i legali spiegano i motivi della scomparsa: "Il fisco non c'entra"

L’avvocato della tennista dice dove si trova la sua assistita, al centro di una indagine: tutti i dettagli
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Camila Giorgi si è ritirata dal tennis a sorpresa e ha fatto perdere le sue tracce mentre era al centro di una verifica fiscale da parte della GdF su una presunta evasione fiscale. "Camila Giorgi si è allontanata dall'Italia per motivi personali e familiari e non per sottrarsi al Fisco. Quando rientrerà chiarirà la sua posizione", ha detto l'avvocato Federico Marini, che insieme all'avvocato Cristian Carmelo Nicotra, sta seguendo la vicenda dell'ex campionessa di tennis. Insomma, secondo i legali non siamo di fronte a una fuga dal fisco, ma di davanti ad un allontanamento dall'Italia solo per motivi familiari e personali. 

Binaghi sul caso Camila Giorgi

Binaghi, numero 1 della Federtennis, ha commentato il caso Giorgi, a margine degli Internazionali di Roma: "I sentori li avevo tutti da tempo, poi che succedesse oggi così non lo so. Vedo anche un filmato con le puntate successive. Ne parleremo più avanti. Sono cose che con lo sport non c'entrano niente. E' un dispiacere immenso per uno dei più grossi talenti nella storia del tennis italiano femminile. Che in un contesto differente da quello che lei invece liberamente ha sempre scelto e voluto, che noi alla fine abbiamo rispettato, avrebbe espresso un livello di gioco e ottenuto dei risultati sportivi nettamente superiori a quelli seppur buoni, ottimi, che ha raggiunto. E' stata la giocatrice che ha vinto anche un master 1000, aveva un talento dieci volte superiore. L'amarezza c'è sempre stata durante tutta la carriera della Giorgi. Con lo staff di Sinner, prendiamone uno, magari sarebbe potuta essere la numero uno del mondo, non la numero 30, di sicuro mille volte meglio di come ha giocato. Ma senza per questo nulla togliere ai meriti del padre. Se si vuole arrivare ai più alti livelli possibili in uno sport super professionisti come questo che chiede una super specializzazione, un talento come la Giorgi si sarebbe dovuta circondare come ha fatto Jannik dei migliori specialisti a livello mondiale. E non mi sembra che questo sia avvenuto. Noi ci abbiamo provato in tutti i modi. Diciamo che in parte, per quello che potevamo fare, è una mezza sconfitta nostra. Nel senso che noi non siamo mai riusciti a compenetrare questa barriera, anche investendo personalmente come facciamo, con tanti giocatori per cercare di completare l'entourage e le persone che stanno attorno, creando un team del livello delle potenzialità della giocatrice". 

La vicenda dei soldi 

"No, noi siamo esterni. Ci hanno sostanzialmente detto che se un giorno, per qualche motivo, dovessimo dare i soldi alla Giorgi, non li potremmo dare ma li dovremmo dare al Fisco. Sono vicende purtroppo tristi che fanno parte secondo me della mancanza di quello staff che ti aiuta, come nel caso di Sinner, non solo a crescere in campo, ma anche a crescere fuori dal campo. E qua stiamo parlando di vicende che col campo non c'entravano nulla", conclude Binaghi


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