Sinner e i due aspetti che lo rendono migliore di Djokovic: perché Parigi sarà decisiva  

L'azzurro ha sviluppato al meglio il gioco difensivo e fisicamente è cresciuto in modo esponenziale. Ora comincia la stagione della terra: un momento cruciale per strappare il trono a Nole
Alessandro Nizegorodcew
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Jannik Sinner è quanto di più simile a Novak Djokovic possa esistere al giorno d’oggi. Non tecnicamente (anche se la risposta è l’arma migliore di entrambi), ma mentalmente, come presenza in campo e, sempre di più, anche fisicamente. Jannik porta gli avversari a snaturarsi (vedi Medvedev, che le sta provando tutte, senza successo, negli ultimi mesi), mentre l’azzurro ha le gambe ormai talmente forti da non disdegnare più i punti in difesa, il marchio di fabbrica di Nole. Djokovic e il miglior Nadal davano questa sensazione: nessun colpo (tranne probabilmente un ace), contro di loro, è mai stato definitivo. Lo ha capito subito Grigor Dimitrov, che si è ritrovato ad attaccare con grande qualità, per poi vedersi superare da passanti straordinari. Quello che ha chiuso il primo set nella finale di Miami pareva un “copia-incolla” del miglior Djokovic.

Il fisico impressionante di Jannik

Jannik lo aveva ripetuto in tutte le interviste (e in tutte le salse) durante il 2023. «Sarà fondamentale la preparazione invernale per migliorare ancora». Mentre il mondo si concentrava (giustamente) sulle ATP Finals e sulla Coppa Davis, Jannik insisteva parlando del lavoro da svolgere ad Alicante. In pochi hanno ascoltato realmente quelle parole, che ora trovano risposta nella condizione fisica stratosferica di Sinner. A coach Darren Cahill è stato recentemente chiesto quali fossero i segreti del miglioramento atletico dell’azzurro. Risposta inequivocabile: «Due parole: Umberto Ferrara». Il preparatore fisico re in forza, resistenza ed esplosività. Avvicinandosi, anche in questo, a Djokovic.

Cosa deve fare Sinner per superare Djokovic 

Sinner prende sempre più consapevolezza, togliendo contestualmente fiducia a chi si trova dall’altra parte. Come Nole e inseguendo Nole. La prossima sfida, quindi, sarà superare il maestro. Non soltanto nel singolo incontro, come già accaduto tre volte da novembre a oggi, bensì nel ranking. Jannik deve difendere solamente 585 punti durante la stagione su terra battuta, mentre il serbo ha la cambiale parigina oltre a qualche piazzamento tra Roma e Montecarlo (2.270 punti totali). A oggi la differenza tra i due è di 1.015 punti. Il sorpasso in vetta potrebbe arrivare dopo il Roland Garros. Sinner dovrà invertire la tendenza sul rosso, superficie meno gradita. Arrivare ai “big tournaments” da numero 2 del mondo, intanto, vale una garanzia non da poco: non affrontare mai Djokovic prima della finale.


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