Nardi, la favola è finita ma gli applausi restano

Il ventenne che ha battuto Djokovic ieri si è arreso a Paul: primo set equilibrato, poi  l’americano ha preso il comando
Marco Di Nardo
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Come tutte le favole, anche le più belle finiscono. Luca Nardi si arrende a Tommy Paul negli ottavi di finale del Masters 1000 di Indian Wells, interrompendo il suo cammino californiano ma portando con sé tanta fiducia e la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per giocare a questi livelli con maggiore frequenza. 6-4 6-3 il punteggio con cui lo statunitense (numero 17 ATP) si è imposto sull’azzurro in un’ora e venti minuti. Nel primo set l’equilibrio ha regnato sovrano fino al 4-4, annullando quasi totalmente il divario di oltre cento posizioni in classifica che separava i due protagonisti. Nella seconda frazione c’è stata meno lotta, ma questo match per il classe 2003 di Pesaro deve rappresentare un ulteriore tassello verso la ricerca di quella continuità che gli è sempre mancata. 

Nardi, la conferma del tennis italiano

Non capita spesso che un lucky loser riesca a battere il numero 1 del mondo in un Masters 1000, evento che diventa più unico che raro se l’impresa è compiuta da chi non aveva mai battuto nemmeno un top 50 prima dell’inizio del torneo. Ma nelle singole partite Nardi aveva sempre mostrato di poter giocare a un livello molto alto. Ecco perché il successo arrivato al terzo turno su Novak Djokovic non avrebbe avuto lo stesso significato senza la prova del nove della sfida con Paul. L’americano è stabilmente in top 20 da circa un anno e la recente striscia di sette vittorie consecutive ottenute tra Dallas e Delray Beach è la prova del suo ottimo feeling con i tornei statunitensi. Aver lottato quasi alla pari con il tennista del New Jersey è senza dubbio un’importante conferma. 

La programmazione di Nardi e la sua crescita

Il piazzamento tra i migliori sedici del torneo californiano permette all’azzurro di entrare per la prima volta nella top 100 del Ranking ATP (potrebbe salire fino al numero 95) sfondando quel muro immaginario che separa i tennisti d’élite e dagli atleti di seconda fascia. Un traguardo che ha però anche delle implicazioni dal punto di vista pratico, consentendo di entrare direttamente nel main draw dei tornei del Grande Slam. La nuova programmazione di Nardi, vista anche la qualità del suo tennis, deve permettergli di restare a questi livelli e trovare ulteriore continuità. Lo step successivo è l’ingresso nei primi ottanta giocatori del mondo, che con l’attuale formula utilizzata per la maggior parte dei Masters 1000 consente di giocare nel tabellone principale. 


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