Volandri svela il segreto di Sinner: "Gioca come se..."

Le parole del capitano azzurro sulla vittoria degli Australian Open da parte del tennista altoatesino
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Quanto fatto da Jannik Sinner agli Australian Open è stata una vera e propria impresa. L'azzurro ha iniziato il 2024 al meglio vincendo il suo primo Slam in una finale epica contro Medvedev. A commentare il successo dell'altoatesino è stato anche il capitano azzurro Filippo Volandri: "Nelle settimane successive alla nostra vittoria in Coppa Davis dicevo che era solo questione di tempo. Ma non abbiamo calcolato la velocità di Jannik, che ha un tempo diverso dal nostro" ha detto Volandri nella prima puntata di Tennis Talk, il nuovo programma di approfondimento di SuperTennis.

Volandri: "Sinner gioca ogni punto come fosse l'ultimo"

Volandri ha commentato la sfida con Medevedev in cui Sinner era sotto di due set: "Jannik è stato bravissimo dopo il primo set e mezzo a gestire una situazione che sembrava a tratti compromessa quando era sotto 63 51, gioca tutti i punti come se fossero l'ultimo. In Coppa Davis va 0-40 contro Nole (Djokovic, ndr) e sa che gli basta un punto per rientrare in partita. A Melbourne Nole gli fa un break nel quarto e va 40-0, a Jannik basta un punto, ribalta il game e fa il break. In finale nel secondo è sotto 5-1, ma cambia la partita e se trasforma la palla break del possibile 4-5 ci giochiamo anche il secondo set".

"Impara soprattutto dalle sconfitte"

La forza di Sinner è quella, secondo il capitano azzurro, di fare tesoro delle sconfitte: "Jannik impara soprattutto dalle sconfitte. Mi viene in mente quella contro Nadal a Roma, era giovane, si stava costruendo, eppure era emotivamente distrutto. Ricordo anche l'anno scorso quando ha perso al Roland Garros, dopo la partita con Altmaier è uscito dal campo con un mix di sensazioni: da un lato il non essere entrato in campo con la giusta determinazione e dall'altro la consapevolezza che tutta questa pressione lo portava a non essere felice di giocare quelle partite". Menzione speciale anche per il team dell'altoatesino: "Sono molto ben coordinati. Vagnozzi anche durante la finale ha fatto le correzioni tecniche, Cahill fa più la parte emozionale, Naldi e Ferrara la parte fisica. Ognuno ha un suo ruolo e funzionano alla grande", ha concluso Volandri.


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