«Sinner è prontissimo per vincere uno Slam, la fase finale della scorsa stagione lo certifica. Il clima in Australia? È cambiato rispetto ai miei tempi, le condizioni variano maggiormente e bisogna sapersi adattare». Coach di fama internazionale, ex n. 19 ATP e recente capitano azzurro in United Cup, Renzo Furlan fa le carte agli Australian Open. Dall’effetto Sinner a Sonego e Cobolli sino alla sua storica allieva Paolini. «Jasmine è diventata più forte e consapevole – racconta – ma può e deve ancora migliorare tecnicamente».
La United Cup che esperienza è stata?
«Molto bella. Il torneo è organizzato in maniera eccezionale; non solo per chi gioca i match ufficiali, ma anche per gli altri componenti del team. I ragazzi hanno potuto disputare partite di allenamento identici a quelli della United Cup ufficiale, con tanto di giudici di sedia, raccattapalle e tutto il resto».
Il n. 1 azzurro, nella circostanza, era Sonego. Come lo ha visto?
«Ha disputato due match tiratissimi con Zverev e Mannarino. Ammiro molto “Sonny”, perché riesce sempre a gettare il cuore al di là dell’ostacolo. Ha la rara capacità di mettere in campo il 100%. Durante l’arco della manifestazione si è allenato molto bene e con grande determinazione».