© Getty ImagesFIRENZE - Il suo saluto, a poche ore dall’esonero, glielo aveva fatto arrivare pubblicando l’immagine di un abbraccio a fine gara. Franck Ribery, rivolgendosi a Beppe Iachini, la propria gratitudine per il tecnico marchigiano non l’aveva nascosta: «Ti auguro il meglio - scrisse - spero di rivederti ancora». Sono passati quattro mesi e mezzo e il nastro si è riavvolto tutto d’un tratto. La coppia di ferro, adesso, deve la Fiorentina fuori dalla zona calda della classifica: l’ex Bayern a suon di assist e magari gol, l’allenatore disegnando ogni volta l’abito giusto per un gruppo che ora non ha più alibi. Già la passata stagione, complice il lockdown che ha permesso al francese di tornare a disposizione per l’ultimo terzo di campionato dopo l’intervento alla caviglia, la sinergia tra i due si è rivelata un valore aggiunto. Ora c’è da alzare l’asticella, senza perdere tempo: la loro intesa deve diventare il detonatore della “nuova” Fiorentina.
Il passato e il futuro
Ribery deve solo sfogliare l’album dei ricordi, diventando ancora una volta il capo-popolo. Un anno fa, era lui quello che arrivava al centro sportivo un’ora e mezzo prima della convocazione fissata da Iachini, lui quello da cui tutti prendevano ispirazione. Iachini su di lui ci conta eccome: sa bene cosa può garantire alla squadra. È vero che il futuro di Ribert difficilmente sarà colorato di viola, ma la sua attenzione, come ribadito pure nelle ultime ore, è solo per la Fiorentina. Prima c’è da tagliare il traguardo della salvezza, il resto può aspettare. Poi valuterà le offerte che si presenteranno, dal Monza in caso di promozione in Serie A, o magari davvero dalla Bundesliga. Tocca a loro, Franck e Beppe, la coppia di ferro, mettere fine alla paura di una città intera.
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