FIRENZE - Adesso, c’è solo una via di fuga. Solo la vittoria, intanto contro il Parma, può garantire alla Fiorentina l’ossigeno necessario per guardare al domani con meno apprensione. Commisso, dagli States, è rimasto in contatto sempre con i suoi dirigenti: la parola d’ordine è restare compatti per uscire dalle sabbie mobili di una classifica sempre più insidiosa. I conti si faranno dopo: anche la panchina di Prandelli non è in pericolo, dicono dal club, nessuno vuole pensare al peggio, nonostante l’assenza di un arrabbiatissimo Ribery. Ma la pazienza rischia di diventare sempre più a scadenza. Alla vigilia del match contro la Roma il presidente era stato chiaro: non sarebbe stata garantita a prescindere la difesa della squadra. Ha investito nella squadra - ed il settimo monte ingaggi del club ne è testimonianza palese - ed ora servono i risultati. Il primo a mettere tutti sotto esame era stato il ds Pradé a Udine, predicando la necessità di un riscatto immediato, il resto lo ha aggiunto il patron. Per carità, un passo in avanti rispetto allo stop della Dacia Arena c’è stato, ma la strada giusta non è ancora stata imboccata. Pure per questo il bivio della stagione è tra 90 minuti.
Il bivio
I viola, domenica, affronteranno la squadra di D’Aversa (all’andata finì 0-0 e poco dopo fu sollevato dall’incarico Beppe Iachini) conoscendo il risultato della sfida tra Spezia e Benevento che si giocherà domani e in attesa di Samp-Cagliari (domenica alle 18): non potranno sbagliare nulla, anche perché il baratro, col Torino indietro di due gare, potrebbe spalancarsi davanti senza preavviso.
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