Furia Commisso: processo alla Fiorentina

Il ko contro il Sassuolo ha fatto ripiombare Firenze nella paura
2 min

FIRENZE - Subito al telefono, non appena finita la partita. Perché la sua gigantesca amarezza Rocco Commisso, dal New Jersey, l’ha immediatamente condivisa con i propri uomini. E’ stato Pradè, il direttore sportivo, a farsene portavoce, esternando anche quella di tutto il gruppo dirigenziale: «Il presidente è molto, molto deluso. Lui ci mette passione, anima e denaro. Non si aspettava una stagione del genere. Tutti noi ci assumiamo le nostre responsabilità». Quanto a Iachini, tecnico subentrato nella sosta invernale a Montella, il ds gli tende comunque una mano: «Aveva preparato bene la partita, poi però abbiamo subìto due gol da altrettanti calci d’angolo a nostro favore, mentre la terza rete incassata è nata da un altro errore». In questo momento, la permanenza (fino al termine del campionato) dell’allenatore marchigiano sulla panchina della Fiorentina non è a rischio, anche se è evidente che d’ora in avanti più che mai serviranno risultati. 

Tutti a rapporto

Ieri la Fiorentina si è ritrovata al centro sportivo per tuffarsi subito sulla sfida di domenica col Parma. Diverso tempo è stato investito proprio in un confronto aperto, un faccia a faccia collettivo per cercare di trovare subito la chiave di lettura più produttiva dell’ennesimo ko incassato tra le mura di casa. Non è piaciuto a nessuno l’atteggiamento della squadra e anche l’attenzione dei singoli non è parsa ottimale. Fame e cattiveria sono le qualità da ritrovare quanto prima su cui ha calcato la mano Pradè, mentre Iachini ha puntato il dito su cinismo e precisione, evidentemente carenti. La risposta, ora, non può tardare ad arrivare. Serve una risposta, o anche solo un sussulto d’orgoglio.

Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA